da qui.

L’omeopatia è un metodo di cura piuttosto controverso.
Leggo che non è accettato dalla scienza medica.
Leggo che le pratiche non sono state sottoposte a verifiche sperimentali con metodo scientifico.
Leggo che addirittura può essere dannoso, in casi limite, soprattutto perché i prodotti sono in libera vendita.
Leggo che sono prodotti a diluizione con potenza 12. O anche 30: quindi acqua fresca.
Leggo che funziona molto l’effetto placebo (allora basta davvero l’acqua fresca).

Il CICAP ha un intero dossier sull’omeopatia, e non è che ci va leggero (non toccatemi il CICAP).
Lo stesso Piero Angela ci ha dedicato trasmissioni (ed è stato denunciato ma assolto, e non toccatemi Piero Angela).

Non è che ci volesse molto per convincermi, a dire il vero.
E anche se leggo lunghissimi articoli a favore della omeopatia, poi scavo e scopro che sono redatti esclusivamente dagli stessi omeopati: vorrei vederli a scrivere male di loro stessi.
Poi quando si devia, e si tirano fuori i complotti politici, e di casta, allora non mi interessa più.
Anche perché, questa acqua fresca costa più del Brunello di Montalcino Biondi Santi del 2004 (vuoi mettere?).

Fin’ora mi è bastato sincerarmi in farmacia che quello che mi stanno vendendo non sia omeopatico.
Io non lo voglio. Non lo compro. Fatti miei.

Tutti sono liberi di pensarla a modo loro: chi si cura in modo omeopatico spero che comunque sia informato e faccia una scelta consapevole. Fatti suoi.

Ma adesso: ho beccato un medico. Non un medico qualsiasi. Un pediatra.
Omeopata.
C’ha pure la targa sul palazzo: omeopata.
Cerco. Non è il solo. Hanno una Federazione. E sono su Facebook (io c’ho più amici di loro…, pensa te).
E vorrei ciedergli come fa, l’effetto placebo, a funzionare su un bambino di 1 anno.

Ma come?
Cerco di ragionare.

Il pediatra è un medico, con tanto di laurea e di abilitazione. Disciplina scientifica. Rigorosa. Una missione.
L’omeopatia è disconosciuta dalla scienza medica. Bandita.
Il pediatra è un omeopata.

Non sono mai stato forte con i sillogismi.