Alba al boschetto dei cipressi - 2
Formato personale, non standard

Se scattate per motivi personali, è importante che la foto rappresenti correttamente il soggetto, e faccia vedere adeguatamente i suoi dettagli. Poco di più.

Ma se volete ottenere immagini importanti, dall’impatto visivo elevato, che siano ispiratrici, allora è necessario seguire alcune regole.

Le regole di composizione sono importanti, perché efficaci con piccolo sforzo. E anche se non volete seguirle, volete disattenderle, è meglio conoscerle.

Queste regole vi suggeriscono come sistemare il soggetto, come far correre le linee nell’immagine, come sfruttare i colori, o il fondale. Ed è importante che ci si abitui ad applicarle quando si guarda nel mirino, e non a posteriori seduti davanti al computer: una immagine composta male è irrimediabilmente persa.

Cominciamo con questo post, con il tema più banale: la proporzione dell’immagine.

Eccetto frontisti
Formato 3×2

Normalmente dipende dal sensore, dalle sue dimensioni (o dalla pellicola). Quindi una prima scelta la fate al momento dell’acquisto della vostra camera. Ma non è vincolante, oggi, grazie ai software di post-produzione. Le immagini, volendo, le potete sempre croppare (tagliare).

Personalmente credo sia uno spreco: si spendono centinaia e centinaia di euro per avere un sensore grande e con molti mega pixel, che poi buttarne un pezzo è un peccato mortale. Oltre che, spesso, indice di superficialità di chi scatta, che non ha saputo inquadrare correttamente la scena.

In generale il formato usuale è quello rettangolare: i più diffusi sono il 3×2 (tipico del formato 35mm nelle reflex) oppure il 4×3. Alcuni cellulari hanno il 5×4. E’ un formato dinamico e versatile, oltre che molto classico. E può essere sfruttato in orizzontale o in verticale: fornisce quindi una opportunità di scelta, per il fotografo, che può valutare caso per caso la scena.

Attenzione però: se domani vi ritrovate a dover impaginare le vostre foto, in un libro, o per una esposizione, è difficile affiancare foto orizzontali con quelle verticali: quindi il formato rettangolare è un’arma a doppio taglio.
Ha però il vantaggio che da una qualsiasi immagine rettangolare è possibile ottenere una immagine quadrata. Fate voi.

Il mio consiglio è di sviluppare un tema, o finire un lavoro, con tutte immagini orizzontali o tutte verticali. Tante volte ho dovuto rinunciare a selezionare una bella foto perché in una serie (la classica serie di 5 foto a tema, ad esempio) aveva il formato diverso.
Per altro per questi formati standard trovate facilmente le cornici, e la carta per le stampanti. E non fate impazzire il laboratorio, che puntualmente vi sbaglia lo sviluppo.

Piove.
Formato quadrato

Il formato quadrato dà una sensazione di armonia, di equilibrio. In genere le macchine non lo supportano nativamente, quindi è ottenuto con un crop: è un formato di conseguenza difficile, perché è necessario prevedere il suo taglio già in fase di scatto.

Ci sono intere collezioni basate sul formato quadrato: ha il vantaggio di permettere composizioni molto pulite: i quadrati affiancati sono un modo elegante per presentare una raccolta.
Non a caso Flickr ne ha fatto una icona (date un occhio ad esempio qui nelle miniature).

Difficili da trovare sia carta che cornici. E per le cornici, spesso, l’immagine quadrata la trovate in una cornice rettangolare. A me non piace.

Poi c’è il formato panoramico. Le definizioni sono varie. Sembra che la lunghezza debba essere il doppio della altezza. Anche in questo caso è un formato non nativo.

Avete due possibilità: o croppate una foto rettangolare, oppure fate una foto panoramica come composizione di diverse foto standard.

E’ evidente che questo formato di adatta bene ai paesaggi, ma nel primo caso, per ottenere buoni risultati, dovreste avere un obiettivo fortemente grandangolare, tanti mega pixel ed i soggetti molto lontani. Quindi normalmente  le foto panoramiche si ottengono combinando più scatti con appositi software. Il lavoro è più complesso, e l’immagine finale va attentamente progettata, ma alla fine le soddisfazioni arrivano.
A questo punto però potete anche modificarne le proporzioni, ed allungare le foto a piacimento. Fino ad ottenere una vista a 360°.

Scordatevi carta e cornici però. Ed anche in questo caso vale l’osservazione che è meglio sempre decidere un formato, e rispettarlo il più possibile.

Amsterdam - panoramica

A questo proposito un giocattolo veramente interessante è lo Spinner 360 degli apparecchi Lomo. Si tratta di macchine “toy“, ma che riservano in genere sorprese notevoli. In questo caso si scatta in analogico (siete vincolati per la stampa) ma le possibilità offerte sono notevoli. A me fanno impazzire.
Ricordatevi di me a Natale!

Gondola e Gondoliere
quadrato ottenuto da due rettangoli allungati

Avete però una opzione in più: combinare più immagini di formato particolare ed ottenere un formato regolare. Come ad esempio le immagini successive. Questo trucco fornisce possibilità creative infinite, e permette di correlare vari scatti, o perché affini, o perché contrastanti. E’ una tecnica spesso abusata, ma se ben usata, rappresenta una vera e propria forma di linguaggio.

Oggi ci sono software, tipo Lightroom (che considero il migliore per ogni necessità di fotografo), che vi permettono di fare un lavoro del genere con pochi click ed alta qualità.

Un suggerimento generale: più che scegliere il formato e cercare il soggetto, conviene fare il contrario: decidete il soggetto e scegliete il formato.

Non solo: tenete in considerazione la destinazione finale dello scatto, in termini di supporto: se è la stampa, allora affidatevi ad un formato facilmente stampabile: troverete cornici, album, cartoncini, pass-partout, e tutto ciò che serve per una buona presentazione.
Se è il video, allora dipende dalle proporzioni dello schermo o del proiettore (anche se oggi i formati sono vari, mentre un tempo dominava il 4×3).
Se poi serve per una immagine pubblicitaria, fate in modo che ci sia lo spazio per il testo.
E così via.

Fanfara dei bersaglieri

In ogni caso fate una scelta, e cercate di rispettarla il più possibile nell’ambito dello stesso progetto. E non inventatevi formati strani: alla lunga non riuscirete a sfruttarli. Più il formato è semplice, più si adatterà alle varie esigenze.


PS: le foto, ovviamente, sono mie.