Siamo sicuri, con la sicuraParcheggio la mia auto in una strada poco frequentata.
E’ poco frequentata perché ci abitano in pochi.
Siccome ci abitano in pochi, puliscono la strada una sola volta al mese.
Così io ci parcheggio la mia auto, per non doverla spostare una volta a settimana, ma solo una volta al mese.
E dato che ci passo una volta al mese, contribuisco a renderla poco frequentata.

Venerdì, nella mia strada poco frequentata, in un orario a piacere tra le 8:00 della mattina e le 16:30, cioè semplicemente in orario di punta, qualcuno ha deciso che il finestrino laterale lato guidatore della mia Honda Civic non gli era di gradimento.

Ed insieme al mio, anche quello di altre tre auto, tutte in fila.

Come quando nei film esplode il palazzo dei cattivi, e saltano in frantumi i vetri delle auto intorno.
Così.
Ma senza il palazzo. Ma con i cattivi.

Solo vetri. Tanti.
Dappertutto.

Hanno rovistato nel lunotto.
Hanno ribaltato i sedili.
Hanno sparpagliato i documenti.

Hanno lasciato l’autoradio (intenditori…), l’ombrello buono, il kit aspirare-briciole, la spugna in daino-vero-vivo, la spazzola togli-ghiaccio, i cavi per la batteria, e l’orsacchiotto di mio figlio (che, cazzo, non ha mosso un dito!).
Hanno portato via l’accendisigari.

Mi hanno frantumato il vetro dell’auto per accendersi una sigaretta.

Nessuno ha visto nulla.
E mentre ero piegato imprecando che toglievo i vetri dal sedile, nessuno mi ha notato.

Così mi sono messo in auto e sono partito alla ricerca di un carrozziere.
I fachiri, questi dilettanti.

Scopro che tutti i carrozzieri del mondo alle 17:00 del venerdì sera non lavorano.
Allora mi cerco un parcheggio coperto, a pagamento, e abbandono la macchina con una puntina di depressione.

Nel frattempo tutti quelli a cui avevo rivolto la parola mi avevano guardato con uno sguardo ansiogeno, augurandomi di non dover sborsare i fatidici 500 euro.
Che è praticamente il valore di tutta l’auto.

Il weekend mi tocca.A casa mi metto su internet, e trovo questi.
Hanno un modulo per prenotare un appuntamento.

Lo prendo per lunedì alle 8:00, rassegnato a perdere l’ennesima giornata di lavoro.

Dicono però che prima devo essere contattato da loro, come conferma: così penso che ormai, alle 21:00 di venerdì sera, non ho speranze. Mi avrebbero contattato lunedì, e non certo prima delle 8:00, in contemporanea del mio appuntamento.

Ieri, sabato, alle 8:30 squilla il telefono: erano loro.
Un signore gentile ma deciso mi interroga sul danno: come se l’avessi fatto io! Non si tratta un vetro così, a frantumi!

Mi dice che devo spendere 280,00. Ma loro mi puliranno l’auto, mi daranno un vetro nuovo e la garanzia a vita: quasi quasi mi viene da ridere: un vetro garantito a vita su un auto del ’97 che quando passo davanti ad uno sfasciacarrozze sospira e prega che la lasci lì!

Accetto la spesa, e la voce gentile ma decisa mi mette in attesa: sta cercando il vetro che fa per me, proprio a Firenze!
– Certo la sua auto è un po’ datata.
– Diciamo vecchia.
– Al momento non sono in grado di trovarle un vetro disponibile nei nostri magazzini nazionali.
Certo, in tutta Italia la mia sarà l’ultimo esemplare… Rossa poi… Un  pezzo unico.
Così mi rimette in attesa.
– Signor Alessandro, domani sabato alle 14:00 un tecnico la aspetta nella nostra sede. Le pulirà l’auto dai vetri, e le metterà un finestrino di plexiglas conforme alle normative europee. Potrà di nuovo usare l’auto in attesa che le troviamo il vetro. Il servizio è gratuito. 20 minuti di fermo auto e sarà di nuovo su strada.

Ho passato 2 minuti in silenzio cercando di individuare la fregatura.
Che voleva che gli dicessi.

Mi hanno offerto il caffè.
Ed avevano l’ultimo numero dell’Internazionale, in una discreta sala d’attesa.
18 minuti.

Quasi quasi la rottura del vetro non è poi così una gran tragedia.
Almeno fino a che non dovrò sborsare 280,00 euro!