Ho usato per circa un anno i telai DigitaLIZA di Lomography. Erano l’unico modo “pratico” di scansionare le strisce di pellicole comprensive degli sprockets, Sono arrivato addirittura a costruirmi dei telai per lo scanner più lunghi di quelli reperibili in commercio.

Ora non ho più come me i DigitaLIZA, e mi sono dovuto industriare: ho preso dei pezzi di vetro, quello da corniciaio, e li ho tagliati in rettangoli di circa 20×5 cm.
Così ho “montato” la pellicola sullo scanner come nelle foto in basso…

In pratica ho creato due supporti dentro i quali infilare il film. Niente colla o nastro. I vetri sono solo appoggiati, ed i loro peso è sufficiente per tenere tesa la pellicola.

Ma perchè non appoggiare direttamente la pellicola sul vetro e coprirla con un altro vetro? Per evitare gli anelli di Newton:

E allora perché utilizzare comunque del vetro (che vi assicuro è talmente sottile che deve essere maneggiato con cura)? Perchè spesso sugli scanner ci sono dei sensori che non possono essere “coperti” (generalmente sono vicini ai cardini del coperchio): ad esempio alcuni scanner hanno sensori ottici in grado di rilevare la luminosità della lampada superiore, o la presenza del pannello per i documenti opachi.
Il vetro mi permette di non preoccuparmi della posizione di un telaio autocostruito, dandomi maggiore libertà nel posizionare la striscia di pellicola.

Non solo: la distanza tra la pellicola e il vetro è tale non solo da evitare che questa tocchi e produca i fastidiosi anelli di Newton, ma è la distanza ideale per la messa a fuoco dello scanner.

Ci vuole solo un po’ di accortezza per mettere il film dritto… e poi è necessario raddrizzare dopo l’immagine…

Qui e qui trovate due risultati della scansione.

Questa tecnica, anche se non proprio praticissima, permette di scansionare tutta la pellicola, compreso i bordi estremi che anche con il DigitaLIZA non si possono scansionare. I risultati sono perfetti!