Voglio costruirmi un telaio (alcuni lo chiamano “mascherina“) per scansionare una pellicola da 35mm nella sua interezza, comprensi gli sprockets ed i bordi dove normalmente sono indicati i numeri dei fotogrammi.
Per la precisione vorrei scansionare anche le immagini prodotte dallo Spinner 360 di Lomography, che di fatto impressiona fino a 5 fotogrammi in un unico scatto, fotografando la scena a 360 gradi.

Ovviamente ho uno scanner piano: uno di quelli con il sensore della scansione anche nel coperchio. In particolare  il sensore deve essere sufficientemente largo: il mio scanner è in grado di scansionare pellicole 6×6, per cui non si lascia impensierire dalla larghezza di un film da 35mm.

Ma andiamo con ordine:

Perchè ci vuole un telaio (o una “mascherina“)? 
La pellicola deve essere tesa, dritta, e non deve toccare il piano del vetro (altrimenti verranno generati i fastidiosi anelli di Newton, come quando si vedono quelle strane iridescenze nell’olio sulle superfici bagnate). Inoltre il film deve essere messo alla giusta distanza di messa a fuoco.

Inutile dire che l’idea è nata per superare i limiti del DigitaLIZA di Lomography, ottimo prodotto, ma ancora non perfetto.

Voglio scansionare 5 fotogrammi di un film 35mm. Ogni fotogramma misura 24x36mm a cui è necessario aggiungere l’eventuale spazio nero tra i fotogrammi (circa 2mm per 6 interspazi) ed i bordi con la perforazione (sprockets). Quindi l’area da scansionare sarà larga 35mm e lunga almeno di (36 x 5 + 6 x 2) = 192mm.

da qui

Il telaio dovrà essere costruito in modo da tenere tenere il film teso, piatto, ed alla distanza ottimale di messa a fuoco del mio scanner. Anche per questo ho scelto di non scansionare molti fotogrammi tutti insieme: il film diventerebbe troppo lungo e difficile da tenere in posizione.

In basso l’idea di base:

E’ importante sapere che ogni scanner ha un suo comportamento specifico rispetto ai film: gli scanner per pellicole normalmente hanno già dei telai in dotazione: basta misurare da questi la distanza del film dal vetro in modo da ottenere la distanza ottimale per la messa a fuoco.
In mancanza, il riferimento è il telaio da diapositiva: molti scanner posso scansionare le diapositive semplicemente appoggiando la loro montatura sul vetro, che tiene sollevato il film di circa 1mm (in realtà poco meno, ma non è importante).

Per realizzare questo è necessario partire da un disegno di forme da ritagliare:
Cosa serve?

Qui per scaricare il file PDF:

Il necessario: un cartoncino (preferibilmente nero) dello spessore di 1mm, forbici, una cutter affilato, colla per carta e nastro biadesivo resistente.

Il procedimento è banale:
si prende il cartoncino delle dimensioni di due fogli A4 ripiegato a libro.
Sul cartoncino superiore si incolla la stampa delle forme che serviranno da guida per il taglio. Meglio incollare solo i bordi e le aree centrali delle forme, cosicché, dopo il taglio, il foglio A4 stampato possa essere rimosso senza lasciare residui di carta e di colla.
A questo punto si tagliano le forme con un cutter, aiutandosi con una squadra.
Il foglio di cartoncino ripiegato in basso servirà come base e come protezione del tavolo di lavoro.

E’ utile una certa precisione: conservate il cartoncino di risulta, in particolare le strisce che vengono fuori dal ritaglio delle forme interne: queste avranno infatti le dimensioni precise di un film: saranno larghe esattamente 35mm! Ci serviranno in seguito.

Una volta ricavate le due forme, si incolla il nastro biadesivo sui bordi lunghi della forma più piccola. Attenzione a non incollare il nastro lungo il bordo corto, che dovrà rimanere libero per fare passare il film.

Fatto.
In meno di 15 minuti il telaio è pronto.

Non resta che provarlo: basta infilare la pellicola da 35mm da uno dei due estremi e farla fuoriuscire dall’altro; poi è sufficiente appoggiare il telaio sul piano dello scanner e godersi i risultati.
Come vedete in basso, la pellicola è perfettamente scansionata, a fuoco, i bordi completi e le indicazioni con i numeri ed il tipo di pellicola assolutamente leggibili.
Cosa succede però se la striscia di film è corta e non si inserisce in uno degli estremi?Niente paura: utilizziamo il cartoncino di risulta dalla operazione di ritaglio. Quello largo proprio 35mm.
Basta ritaglierne due pezzetti e incastrarli all’interno del telaio. serviranno per fermare la pellicola più corta, che proprio per questo sarà meno “ribelle”.

Come si vede nelle immagini in alto, di fatto si costruisce una specie di fermo a cursore, in grado di fermare gli estremi della pellicola di qualsiasi dimensione.

Non è però tutto rose e fiori!

Nel mio caso il telaio è stato appoggiato in senso “in verticale” sul vetro dello scanner, facendo fuoriuscire parte della pellicola (che deve essere sviluppata in striscia e non tagliata!!!) dai lati anteriore e posteriore dello scanner.

Ad alcuni scanner questa soluzione non piace: esiste infatti un sensore in grado di rilevare il pannello per i documenti opachi che in genere va a coprire la lampada nel coperchio quando vanno scansionati i normali fogli.
La pellicola che fuoriesce dal lato posteriore copre questo sensore, e dice quindi allo scanner che di fatto non state scansionando un film, vanificando tutto il lavoro fatto.
Se siete gli sfortunati possessori di uno scanner di questo tipo, la soluzione potrebbe stare nel posizionare il telaio in senso trasversale allo scanner, “in modo “orizzontale”: a patto che abbiate una lampada abbastanza larga, almeno 19/20cm.
E per tutti gli altri casi?
E’ un problema.
Ad esempio per il mio Epson Perfection V500 Photo ho dovuto costruire un telaio più corto ed asimmetrico, in modo da posizionare il telaio con più precisione sotto la lampada superiore.

Per altro le forme da ritagliare si possono ottimizzare in modo da minimizzare il lavoro con il cutter.

Qui per scaricare il PDF

Ecco in basso il telaio che sto usando ultimamente.
Ma vi ritroverete in breve ad averne in dotazione una vera e propria collezione, di varie forme e dimenzioni, compresi quelli per il medio formato 6×6.

Buon divertimento.
E buona scansione.

Workshop dell'Associazione Percezioni Fotografiche al Castello di Oliveto