Santa Maria è un boardgame del 2017 (credo opera prima) dei norvegesi Eilif Svensson e Kristian Amundsen Ostby  illustrato da Gjermund Bohne  e portato in Italia da Dal Tenda.

Questo post descrive le mie personali impressioni: ho giocato a Santa Maria per la prima volta a Modena Play 2018 e subito acquistato in virtù della menzione “Seal of Excellence 2018” di Dice Tower.

Qui la scheda su BGG.

Il gioco in breve

Santa Maria è un gioco di media complessità, tipicamente in stile German, per 1-4 giocatori 12+ dalla durata di 45-90 minuti. Indipendente dalla lingua. Disponibile una variante in solitario.

Siamo Conquistadores e dobbiamo stabilire e sviluppare la nostra colonia nel nuovo mondo. Siamo chiamati a costruire gli edifici produttivi (fattorie, città, miniere e foreste) piazzando delle tessere di espansione sulla nostra plancia personale. Dobbiamo produrre in modo strategico le risorse (legno, grano, zucchero, gemme e oro). Queste risorse ci permetteranno di attivare nuove rotte navali, inviare nuovi conquistatori in grado di fornirci prezioso oro, rafforzare la religione così da reclutare monaci da trasformare in studiosi o vescovi per ottenere bonus immediati, capacità speciali o punti a fine partita.

Lo scopo di Santa Maria è ottenere la felicità della colonia dopo 3 turni di gioco (3 anni), sotto forma di punti felicità.

Alla fine della partita una piccola insalata di punti premia chi è stato in grado di svilupparsi in modo più ordinato e bilanciato.

Le meccaniche

Dice drafting. Piazzamento tessere.

Alea poco rilevante. Interazione indiretta al tavolo abbastanza forte. Qualche elemento di asimetricità grazie ad una variante avanzata (che consiglio dalla seconda partita). In solitario è preponderante la componente di pianificazione.

Le regole in breve

In Santa Maria ogni giocatore possiede una plancia che rappresenta la propria colonia. Una griglia 6×6 rappresenta lo spazio da sviluppare con le strutture produttive: ogni riga può essere attivata dai dadi BLU (dadi personali), ogni colonna dai dati BIANCHI (pescati da una riserva comune). A destra sono immagazzinate le risorse prodotte: denaro, grano e legno (che possono essere comprati e venduti), oro, zucchero e gemme (che possono essere solo venduti). L’oro è la risorsa jolly del gioco. In basso i punti vittoria accumulati. A destra i 4 moli con le tessere spedizione acquisite durante la partita: ogni molto porta un beneficio in termini di sviluppo economico (monete), conquista (conquistadores), religione e punti vittoria.

Il resto dello sviluppo della propria colonia e l’interazione con gli altri giocatori avviene al centro del tavolo.

La parte alta è dedicata allo sviluppo religioso: 3 tessere studioso, 3 tessere vescovo, le stazioni missionarie ed il percorso delle religione. In sintesi ogni qual volta si avanza sul contatore di religione è possibile sbloccare dadi blu (fino a 3) e missionari. I missionari possono essere inviati alla stazione missionaria (bonus di risorse immediato), trasformati in studiosi (abilità speciali durante la partita) o monaci (punti vittoria a fine partita).

Al centro della plancia il contatore dei conquistadores: fornisce oro e punti vittoria in base alla propria posizione rispetto agli avversari (e si azzera ad ogni turno). A sinistra i 4 moli comuni da cui acquisire le tessere spedizione. In basso i dadi comuni (bianchi) a cui attingere per attivare gli edifici della corrispondente colonna della propria colonia. A destra l’ultima azione del proprio turno con le caselle di ritiro, che determina anche l’ordine di gioco del turno successivo.

Oltre al tabellone, ci sono le tessere comuni di espansione della colonia (pescate casualmente ad ogni turno): 5 tessere 2×1 (doppie) e 5 tessere ad L (triple) da acquistare con le proprie risorse.

Santa Maria prevede 4 possibili azioni:

  1. Espandere la propria colonia acquistando le tessere espansione disponibili tramite risorse. Le tessere sono limitate a quelle scelte casualmente per l’anno in corso e comuni a tutti i giocatori.
  2. Attivare fino a 3 edifici della propria colonia pagando rispettivamente, per ogni anno, 1, 2 e 3 monete.
  3. Attivare tutti gli edifici della propria colonia lungo una riga (dadi blu) o una colonna (dadi bianchi).
  4. Ritirasi, spostando il proprio token dalla piazza del mercato ad una casella di ritiro disponibile. In questo caso per ogni tessera spedizione nei propri moli viene attivata la corrispondente azione.

Gli edifici della propria colonia possono farvi ottenere risorse, monete e punti vittoria  oppure tessere spedizione che forniranno quindi azioni extra alla fine del proprio turno, conquistadores e religione per reclutare i vostri monaci e sbloccare i dadi blu.

Le mie considerazioni

Nonostante gli autori abbiano fatto di tutto per ambientare il gioco (c’è anche una lunga nota storica sulle guerre di religione di Santa Maria) dopo alcune partite il contesto sparisce. La natura fortemente gestionale del gioco prende il sopravvento e di conseguenza monaci e conquistadores spariscono sullo sfondo.

Le singole meccaniche, anche per un giocatore non così assiduo come me, non sembrano originali. Ma sono state mischiate in un blend che funziona, scorre via liscio e senza intoppi. Il dice drafting insieme al piazzamento tessere mi piace molto. I dadi condizionano pesantemente lo sviluppo della propria plancia, ma può avvenire anche il contrario: la possibilità di cambiare il valore di un dado (pagando monete o attraverso abilità speciali) amalgama bene entrambi i meccanismi. Riducendo per altro al massimo il fattore fortuna.

L’interazione indiretta al tavolo si sente: vi ritroverete presto a contendervi una tessera di espansione, un tessera di spedizione e soprattutto i dadi bianchi. Sforzandosi di dare un occhio alle plance degli avversari (ma è necessario imporsi di farlo) sarebbe anche possibile impostare una strategia di disturbo verso quei giocatori che sembrano “correre troppo”. Ma più spesso sarete concentrati sulla vostra colonia.

Ritengo che giri ottimamente in 2 o 3 giocatori. In 4 le possibilità di pianificazione si riducono eccessivamente, e c’è il rischio di subire le scelte di gioco. Occhio alla paralisi di analisi di qualche vostro compagno.

Molto soddisfacente quando riuscite ad eseguire una combo di azioni particolarmente efficace, scambiando risorse, attivando edifici e scegliendo dadi.

Non amo l’insalata di punti nei giochi, ma in questo caso è stato fatto il tentativo di premiare chi tende a sviluppare in modo omogeneo la propria colonia. Ho comunque paura che il meccanismo delle tessere spedizione possa avere un certo sbilanciamento nella dinamica generale di Santa Maria: mi scopro a riempire i miei moli di navi ignorando ad esempio i monaci o gli studiosi. Alla fine di ogni turno, infatti, chi avrà più navi potrà eseguire un numero di azioni extra in grado di cambiare le sorti di un turno. Ed alla fine della partita le navi diventano punti vittoria.

La longevità è abbastanza garantita dal fatto che le tessere studioso e monaco, ma anche le tessere di espansione, sono pescate casualmente ad ogni partita.

Santa Maria è un medio peso. Ma basta una prima partita per prendere completamente confidenza, tant’è che consiglio di giocare la versione con il setup avanzato: plancia personale di tipo B (invece del tipo A) con la tessera municipio e una tessera studioso di partenza che fornisce una abilità speciale esclusiva: in questo modo si aggiunge un minimo di asimmeticitá al gioco. Consigliato secondo me anche per giocatori 10+.

Considerando il costo della scatola i componenti sono di qualità sufficiente. Avrei gradito il regolamento su carta più spessa perché tende a rovinarsi. Ma soprattutto la possibilità di riporre tutti in componenti in ordine: ho 12 bustine zip-lock buttate dentro.

Santa Maria in solitario

Una nota di merito alla possibilità di giocare in solitario: purtroppo però si combatte solo contro il proprio record personale.

Si gioca con la versione avanzata del setup: si parte con la plancia B, una tessera municipio ed uno studioso.

Sparisce ovviamente tutta l’interazione con gli avversari (probabilmente una delle qualità migliori del titolo). Ma vi si presenta la possibilità di pianificare fino ai minimi dettagli la sequenza delle vostre azioni, così da effettuare le combo più efficaci. La programmazione diventa perciò l’anima del gioco in solo.

Merita quindi qualche partita di prova in stile Agricola Family (alla lunga credo però stancherà): sarebbe stato più bello avere disponibile un automa che ritengo non impossibile da sviluppare. Speriamo magari in qualche appassionato.

Il gioco Santa Maria è disponibile per l’acquisto qui.

Mi riservo di aggiornare il mio giudizio sul gioco con il prosieguo delle partite.