Quando si mette a fuoco un soggetto, in realtà si mette a fuoco un piano ad una certa distanza dall’obiettivo: la distanza di messa a fuoco.

Su quel piano ogni cosa sarà nitida.

Gli oggetti prima e dopo quel piano saranno gradualmente meno nitidi.

L’area all’interno della quale i soggetti possono essere considerati accettabilmente nitidi si chiama profondità di campo: si estende per 1/3 prima del piano di messa a fuoco (verso il fotografo) e per 2/3 dopo questo piano. In inglese si chiama “Deep of Field” oppure DoF.

Esiste poi una condizione particolare in cui la profondità di campo è estesa fino all’infinito: in questo caso la distanza di messa a fuoco si chiama distanza iperfocale.

La DoF dipende da diversi fattori:

Se usate una compatta, questa cercherà di darvi sempre la massima DoF.

Ma se avete una reflex, allora c’è da divertirsi: il fuoco selettivo è uno strumento creativo potente, perché permette di isolare i soggetti dal resto della scena.

Qualche esempio: ritratto.

85mm f/1.8

Non voglio far diventare la faccia del mio amico un pallone, quindi meglio una focale media o anche lunga, che mi tenga anche ad une certa distanza. Mi metto a 4m da lui (distanza di messa a fuoco) e fuocheggio sugli occhi. Se uso un 100mm a f/4 la DoF totale è di 37cm. Se apro a f/2.8 si cala a 26cm. Giusto per avere a fuoco naso e orecchie. Se poi preferisco un 200mm meglio raddoppiare la distanza per avere la stessa DoP.

In ogni caso il fondo è fuori fuoco, ed il soggetto è adeguatamente isolato.

Altro esempio: paesaggio o architettura

Qui mi serve la massima nitidezza e la maggiore profondità: probabilmente meglio utilizzare una focale corta, in modo da abbracciare maggiore scena. Diciamo un 35mm. Mettendo a fuoco a 10 metri a f/4: ottengo circa 400 metri di DoF. Se mi allontano, diciamo a 20 metri  dal soggetto sono in iperfocale: tutto a fuoco da 5 metri fino all’infinito.

Ansel Adams – Mountains

Ma il massimo della nitidezza si ha con diaframmi veramente chiusi: nel 1964 Ansel Adams fondò un gruppo dal nome F64, che è la minima apertura possibile del diaframma. Le sue foto sono impressionanti per nitidezza. Obbligatorio il cavalletto, visto che la luce che passa da quel forellino è veramente pochissima, e sarete obbligati a scattare con tempi lunghi.

Con un 16mm a F64, avete tutto a fuoco a 10cm fino all’infinito.

Altro esempio: reportage

Un trucco un pò estremo: se volete scattare rapidamente e non avete voglia di preoccuparvi della messa a fuoco, impostate la macchina per l’iperfocale: per esempio un 24mm, chiuso a f/10, messa a fuoco 2 metri: avrete tutto a fuoco da 96 centimetri fino all’infinito.

Per farvi un’altra idea, usando l’obiettivo principe, il 50mm, mettendo a fuoco a 2 metri con F8, la profondità di campo è di soli 77 centimetri. Poca, secondo me, in quasi tutte le situazioni.

Altro esempio: macro

105mm f/9

Diciamo che vi siete regalati un obiettivo macro che mette a fuoco con distanza di pochi centimetri. Qui la DoF si conta in millimetri, ed avrete bisogno di diaframmi chiusi e tempi lunghi. Auguri.

Tutti gli esempi presuppongono che lavoriate in priorità di diaframma, e che il tempo di esposizione non sia un problema. E’ ovvio che se chiudete il diaframma, i tempi si allungheranno.

Il cavalletto è sempre la scelta migliore per non rinunciare ad una impostazione.


Se poi il controllo della profondità di campo è per voi una ossessione, considerate un obiettivo decentrabile: con questo avrete il controllo totale.

Come calcolare la DoF?

Nel dubbio, se siete principianti, ed avete una reflex di fascia bassa, potete utilizzare le scene preimpostate: meglio che improvvisare. Molte di queste lavorano in priorità di diaframmi impostando una profondità di campo adeguata. Ad esempio il programma “ritratti” tende ad aprire il diaframma, mentre quello “paesaggio” tende a chiudere.

Non dimenticate che però sarà la macchina a scegliere.

I migliori obiettivi hanno gli indicatori sul barilotto, quindi la DoF la leggete direttamente lì.

Esistono tabelle (vi consiglio di averne sempre dietro una per ogni obiettivo): molti siti vi danno una mano: qui, qui, anche qui.

Interessante questa versione mobile.

E molte apps per smartphone. Personalmente sul mio iPhone ne ho diverse, e gratuite:

  • iDoF Calc: la migliore da un punto di vista di interfaccia. Mancano però alcune lunghezze focali, come l’85mm.
  • F-Stop: meno curata, ma più completa. Non mi memorizza le impostazioni, quindi ogni volta devo dirgli che macchina fotografica uso.
  • Simple DOF: la mia versione non è l’ultima. Applicazione completa.

Segnalo anche DOF Master e Photo Calc, che non posseggo. E questo articolo.

La foto viene da qui

PS: gli esempi sono fatti rispetto ad una fotocamera 35mm full-frame con un fattore di crop di 1.0x