Abbiamo capito cosa si intende per dominante di colore e bilanciamento del bianco.
Cerchiamo di capire come governare questi aspetti in una immagine.
Sicuramente è meglio farlo in fase di scatto.
Tutte le macchina hanno una impostazione per il bilanciamento del bianco e la temperatura colore.
Spesso è in modalità AUTO WB, e spesso va bene così.
Ma quando la sorgente luminosa è di chiara individuazione, è utile impostare il bilanciamento del bianco attraverso la scelta di alcune scene, come “luce diurna“, oppure “ombra“.
Le moderne macchine hanno una possibilità in più: e cioè quella di settare direttamente la temperatura colore in gradi Kelvin: si tratta di una impostazione di precisione, e permette correzioni delle tonalità colore molto accurate.
Questa possibilità fornisce uno strumento creativo in più, in quanto è possibile alterare le dominanti calde o fredde a piacimento già in fase di scatto.
E molte Reflex, addirittura, permettono di scattare in bracketing sul bilanciamento del bianco.
Il bracketing (da “forchetta”) è la possibilità di scattare alcune foto (in successione) che differiscono tra di loro per un solo parametro. Ad esempio è possibile fare bracketing sul diaframma, e la forchetta può essere di +1 o -1 stop. Cioè si possono scattare tre (ma anche cinque o sette) foto in sequenza per cui la prima è a F8, la seconda F11 e la terza F5.6 (è un esempio). Normalmente il bracketing si fa sul fuoco, il diaframma, il flash ed il bilanciamento del bianco.
Se avete dubbi sulla temperatura colore, allora potete fare bracketing sui gradi Kelvin, magari con una forchetta di 500K (ad esempio). Così potete magari scattare una raffica di foto ed ottenere, ad esempio, temperature di 4000K, 4500K, 5000K, 5500K e 6000K. E poi potete comodamente scegliere in studio o a casa il risultato migliore.
Personalmente usare la macchina come un mitra mi piace poco, ed in genere il soggetto che fotografate deve restare immobile per tre, cinque o sette scatti: quindi il consiglio è di bilanciare il bianco in modo corretto una volta per tutte prima di scattare.
Esiste un’altra alternativa: vi ricordate del cartoncino grigio 18%? Ne abbiamo parlato qui e qui.
Portatevelo dietro ed usatelo per calibrare la macchina: spesso molte reflex, ma anche molte compatte, possono usufruire di una immagine campione per scegliere la temperatura colore. Se voi fate una foto ad un oggetto neutro, anche ad un foglio bianco, potete impostare il bilanciamento del bianco in modo precisissimo.
In genere nella vostra macchina tra le scene del WB trovate una voce “PRE”. Sta per PREimpostato.
Inquadrate il cartoncino, che copra tutto il quadro, non importa mettere a fuoco. Date in pasto il vostro scatto alla funzione di impostazione custom dei gradi Kelvin della macchina. Da questo momento tutte le foto avranno il giusto bilanciamento, a meno che le condizioni di luce non varino. Infatti la macchina farà in modo che il grigio del cartoncino rimanda effettivamente grigio, ed imposta tutte le correzioni del caso per eiliminare eventuali dominanti azzurre o rosse.
Cosa succede se non volete o non potete preoccuparvi del bilanciamento del bianco in fase di scatto?
Dovete mettervi in condizione di aggiustare le cose in post produzione.
Intanto la regola delle regole: scattate sempre in RAW: i files RAW conservano i dati originali della vostra immagine, anche quelli a monte dell’applicazione dei filtri per la temperatura colore. Di fatto ritrovate i segnali elettrici registrati dal sensore in formato grezzo (raw, appunto).
Cosicché quando arrivate in studio e volete cambiare il bilanciamento del bianco, potete farlo ottenendo gli stessi risultati che avreste ottenuto se aveste fatto il cambiamento prima dello scatto.
Incredibile, no?
Il file RAW è l’unico vero negativo della foto, e vi permette molte operazioni senza perdita di qualità (a differenza del JPG).
A questo punto avete due strade: fate in modo che nella vostra foto ci siano superfici neutre, bianche o grigie come riferimento per una correzione.
Io ho chiesto al mio amico fotografo Alessandro, che ovviamente da buon professionista fa le cose per bene ed è attrezzato, di farsi immortalare con un ColorCecker della Gretag Macbeth.
Si tratta di una scacchiera in cui ci sono una serie di colori opportunamente scelti, tra cui alcuni neutri (con un bianco ed un nero). Avendo una foto campione con i colori di riferimento, potete non solo bilanciare il bianco lavorando sugli scacchi grigi, ma potete correggere la vostra foto in modo da ottenere il rosso realmente rosso, o il blu realmente blu, etc. etc. Trovate tonnellate di materiale in rete.
Funzione di WB su Adobe Lightroom |
Qui il processo si complica, e si entra nella gestione dei profili colore, che poi si può allargare alla impostazione di monitor e stampanti e scanner. Ma rimane sempre il modo migliore per ottenere un aggiustamento di precisione.
Se non avete Alessandro a disposizione, basta mettere sulla scena (a meno che non ci sia già) un foglio bianco o grigio uniformemente illuminato. E poi potete divertirvi con il vostro software di foto ritocco preferito.
Selezione del punto grigio nella funzione curve di Photoshop |
Normalmente tutti i software hanno una funzione di bilanciamento del bianco: basta indicare loro un pixel grigio, e fanno il lavoro soli. Spesso trovate un contagocce per poter indicare il pixel. E a volte è indicata la temperatura che va ad essere impostata.
Date un occhio al video in basso: