Dalla finestra della mia camera |
Questa cosa delle statistiche di Blogger è interessante.
Viene fuori che il post più popolare è quello sul vicinato di Cartier-Bresson.
Peccato però che nessuno abbia risposto alla mia domanda.
Evidentemente un certo interesse c’è.
Quindi vi racconto l’aneddoto che sta dietro al mio scatto.
Decido di andare a visitare Matera, e prenoto un bed&breakfast nel centro storico, a due passi dai sassi. Un week-end di luglio.
L’intenzione è passeggiare, mangiare fino a scoppiare, e scattare tante foto.
Ho una camera al primo piano.
Due finestre. Da parti opposte della stanza.
Scatto due foto, giusto per provare.
Purtroppo una si affaccia su un cantiere: pazienza.
Torno a casa e cerco un po’ di materiale su Matera per taggare le mie immagini: scopro che Bresson a Matera ci è stato ben due volte: negli anni ’50 e negli anni ’70. E ovviamente ha documentato i luoghi e gli accadimenti di quegli anni. A modo suo: impeccabile (date un letta a questo post di Giovanni Calia o a questo articolo del Centro di Documentazione di Matera).
Dalla finestra pure questa |
Ne è addirittura uscito un libro: la Lucania di Henry Cartier-Bresson.
Avrei voluto e dovuto saperlo prima. Mi sembrava di aver perso una occasione.
Ma decido di rendergli omaggio, e converto in bianco nero quasi tutti i miei scatti.
La cosa incredibile è che scopro che siamo stati attirati da soggetti simili.
Certamente il vicinato. Una “microaggregazione superfamiliare”: si tratta di una decina di abitazioni, sopraelevate o seminterrate, affacciate su angusti cortili. Ogni abitazione poteva arrivare ad ospitare anche 10 persone. Si raccontano storie di miseria e povertà, ma anche di grande disolidarietà. A me aveva colpito la struttura architettonica molto particolare.
Ma guardate le foto in basso: Stesso soggetto e stesso punto di vista. Senza farlo apposta.
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Di seguito alcuni scatti, che vi riportano, volendo, alla galleria completa:
Bellissime queste immagini!