RugheQuando guardate una foto, i vostri occhi ed il vostro cervello seguono un percorso inconscio.
Si spostano nell’immagine, seguendo le linee, e si soffermano su un soggetto.
Che si spera sia sempre quello principale, quello scelto dal fotografo.

Per avere una buona foto, quindi, è necessario posizionare il soggetto nel posto giusto, in modo da non confondere l’osservatore.
Se chi guarda fa fatica ad interpretare il vostro scatto, allora quello scatto è da scartare.
E se ci sono degli elementi di disturbo, allora questi vanno evitati.

Prima una precisazione: esistono delle foto in cui non c’è un soggetto principale: foto di textures, in genere, con elementi uguali e ripetuti.
Un muro di mattoni, una foresta, etc.
Per queste foto non esistono regole precise, ma proprio per il loro carattere geometrico sarebbe utile se fossero “regolari” addirittura simmetriche.

A meno che l’immagine non sia totalmente astratta.

Ad esempio, nella foto al lato c’è una pavimentazione che ho fotografato durante il passaggio di un auto con i fari accesi. Apparentemente non c’è un soggetto principale, ma se ci badate l’occhio si ferma sulla mattonella più sollevata, che crea una zona d’ombra: un elemento di interruzione, di differenza. Quindi questa foto, forse, un elemento principale ce l’ha.

Nella maggior parte delle foto quindi è individuabile un soggetto principale. E qui scattano le regole.

Il soggetto deve essere perfettamente a fuoco.

Poi deve essere posizionato in modo opportuno: mai al centro, di rado funziona.

A meno che non siate con un fondale neutro, ad esempio in studio, senza ulteriori elementi.
Oppure i soggetti siano tali e tanto che diventa difficile trovarne una organizzazione semplice.
Ma queste sono eccezioni.

Scegliete un lato, e mettete il soggetto a circa un terzo dal bordo. magari nell’incrocio delle linee della regola dei terzi: dividete il quadro in terzi, sia in orizzontale che in verticale. Posizionate il soggetto in un punto di incrocio A, B, C o D

SonyaAttenzione però ad equilibrare l’immagine. Cercate sempre un elemento che abbia significato, ma che non disturbi o distragga, che possa bilanciare il soggetto principale che rimane decentrato. O per forma o per colore. Purché sia più piccolo, o meno evidente.

Qualche esempio:

A lato un ritratto di una amica modella. L’occhio di Sonya è in posizione B. L’inquadratura è stata scelta  per dare spazio al suo sguardo.

Questa è una delle regole d’oro per i ritratti. Se il soggetto non guarda in camera (sono i ritratti che preferisco) ma guarda in un’altra direzione, allora aprire l’immagine in quella direzione. Darete profondità e maggiore interesse. La gente si chiederà cosa mai starà guardando il soggetto, ma non sarà distratta.
Se poi potete inquadrare anche il soggetto, allora tanto meglio.

Assolo - DSC_4028Altro esempio:

L’albero è in posizione D. In questo caso non potevo abbassare l’inquadratura, quindi c’è una porzione di cielo eccessiva.

La fortuna ha voluto che ci fosse una nuvoletta a bilanciare leggermente l’immagine. Ho aspettato, sperando che questa nuvoletta si mettesse in posizione A,   ma alla fine ho dovuto scattare.
Tutto sommato l’immagine ne risulta ancora interessante.


Altro esempio.

Dopo la pioggiaL’immagine al lato mostra due foglie dopo una pioggia estiva. Difficile capire quale sia il soggetto principale, ed infatti l’occhio corre da una foglia all’altra.

In questo caso ho comunque cercato di applicare la regola dei terzi, per creare due linee verticali decentrate. E’ stato un azzardo, e la fortuna ha voluto che la macchia chiara al centro dell’immagine, dovuto ad un diaframma molto aperto, bilanciasse la composizione.

In linea di principio mai ci dovrebbero mai due soggetti principali in una foto, ma se fosse così, allora ignorate la regole. Ad esempio 2 persone in un ritratto, 2 vasi di fiori , due alberi fioriti. In questo caso cercate una composizione più simmetrica. O comunque trattate i soggetti come fossero uno.

Cercate preferibilmene un numero di soggetti dispari, sembra che funzioni meglio. Con i pari avrete più problemi di composizione. fate di tutto per trovare qualcos’altro da aggiungere al vostro scatto.
Ed i soggetti in gruppo, cercate di distribuirli il più possibile nella foto.

Giusto per completare questo post, ribadisco che la regola dei terzi è la regola principale della composizione fotografica: semplice ed efficace.
Arriva da lontano, però: è una approssimazione della sezione aurea, tanto amata dalla natura e dagli artisti di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Permette di ottenere composizioni e proporzioni equilibrate ed eleganti.
Il nostro cervello è abituato a decodificarla. Quindi fidatevi.