Dopo la piccola delusione legata all’app GPS4Cam di iPhone (vi obbliga a fotografare un QR Code sul display del telefono con la vostra camera), provo a riportare qui una procedura alternativa (e soprattutto gratuita) per il geotagging delle foto.

Gli ingredienti sono semplici:
— Un iPhone con la app MotionX-GPS (basta la versione lite)
— Un PC con GeoTag ed alcuni software complementari.

L’app non è un navigatore, ma credo che non debba mancare nella dotazione di chiunque abbia un iPhone: praticamente fa tutto quello che si può immaginare e qui trovate tutte le informazioni del caso.

Ad essere precisi, è sufficiente una qualsiasi applicazione che registri le posizioni GPS ed esporti il tracking in formato GPX (preferibilmente nel formato 1.0 perchè è il formato interpretato da GeoTag. GPX è compliant ad uno schema XML open, ma le varie versioni non sono del tutto retrocompatibili: qui trovate le necessarie informazioni).

Il menu

MotionX-GPS funziona decisamente bene, ma qualsiasi sia il vostro programmma sul vostro dispositivo mobile, assicuratevi di validare il formato dei vostri files GPX con questo tool.

Eventualmente un buon convertitore tra i vari formati GPS è GPSBabel (interessante questo sito che prende in pasto il vostro file GPX e vi produce un report in grande stile).

MotionX-GPS è in grado di usare anche l’accelerometro e la bussola, quindi l’ho sempre trovato preciso e funzionante anche in condizioni di scarsa visibilità di satelliti GPS.

L’app prevede una funzione di track recording.
Basta lanciarla: la frequenza di acquisizione della posizione GPS è funzione di un apposito profilo (“mode“), ma l’app è in grado di calibrarsi in base alla vostra velocità di spostamento.
Ad esempio è in grado di passare da profilo “walking” a profilo “skating” in automatico.

Recording in pausa

Rispetto a GPS4Cam acquisice quindi molti più punti GPS, ma a scapito della durata della batteria: (lo scopo di questa app è diversa, pensate che è in grado di mandare allarmi in SMS o email in determinate condizioni! ed è possibile abilitare lo share automatico della posizione su Facebook o Twitter! Recentemente un alpinista è stato recuperato dal salvataggio grazie a queste funzioni!).

Una volta che la registrazione è partita, è possibile accedere ad una serie di informazioni: profilo di velocità, posizione GPS, mappa (usa una cartina proprietaria, ma usa anche Bing e Google, e prevede una cache di 250MB!).

Basta lasciare lavorare l’app! Per altro questa funziona anche in background e supporta il multitasking: l’iPhone potrà essere usato liberamente senza interferire con la registrazione del percorso.

Recording

Ovviamente sarà possibile seguire gli spostamenti sulla cartina, fissare alcuni punti (waypoints), prendere note, scattare foto direttamente da iPhone (saranno geotaggate in automatico), etc.

Una icona a forma di globo terrestre indicherà sempre la copertura GPS: se verde il GPS è agganciato, se rossa il GPS è assente.

Ma il nostro scopo è produrre il file GPX di tracking da dare poi in pasto a GeoTag.
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Selezione della mappa

Basta quindi mettere l’iPhone in tasca o appeso alla cintura e dimenticarsi di tutto il resto.

Una volta terminata la nostra passeggiata fotografica, basta interrompere la registrazione e andare nell’elenco delle “tracks“.

Qui c’è il primo vero limite dell’edizione lite: è possibile salvare solo una sessione di tracking alla volta.
Quindi prima di fare una nuova passeggiata è necessario assicurarsi di aver messo in salvo la registrazione precedente.

Elenco delle registrazioni

L’esportazione è semplice: la cosa migliore è inviarvi via email il file GPX (è possibile inserire fino a 4 indirizzi email diversi: anche alcuni vostri amici potranno usufruire dei dati raccolti!).

A questo punto, file GPX alla mano, si lavora sul PC di casa.

GeoTag è scritto in Java, quindi funziona su tutti i sistemi operativi (ovviamente bisogna avere Java SE 6 installato sul PC).
La cosa molto comoda è che supporta Java Webstart, quindi può essere avviato con un normale browser semplicemente cliccando qui. In questo modo avete la garanzia di lavorare con la versione più aggiornata.

Share dei dati GPS

Ha una buona interfaccia grafica e, pur ricco di funzioni, è molto semplice da utilizzare.

Necessita però di alcuni software (anche questi open source) come accessori:

1– ExifTool: permette di editare i dati EXIF di tutti i formati grafici in circolazione.
2– DCRaw: serve per lavorare con le immagini RAW (verificate sempre che il formato della vostra macchinetta sia supportato). Se non riuscite a compilare il file .c, qui dovreste trovare qualche versione già compilata dell’eseguibile (per Windows probabilmente servirà che installiate anche l’ultima versione delle librerie cyg*: cygwin1.dll, cygjpeg-62.dll, cyglcms-1.dll per far “assomigliare” il vostro Windows a Unix)
3– GPSBabel: (già citato) per la conversione dei tracciati di tracking in formato GPX 1.0 (richiede una installazione).

4– Un browser per navigare le cartine…

La prima volta che si lancia GeoTag è necessario impostare i path dei programmi esterni dal menu “settings…“.

Casualmente GPS4Cam nella versione desktop utilizza gli stessi software open source, quindi volendo potete installare questo pacchetto e ritrovarvi magicamente tutto il necessario pronto all’uso.


Ma torniamo a noi: prima di tutto è necessario convertire il file GPX di MotionX-GPS nel formato 1.0 attraverso GPSBabel.
Può essere utilizzata la riga di comando con:
gpsbabel -i gpx -f yourfile.gpx -o gpx,gpxver=1.0 -F newfile.gpx

Ma è molto comoda l’interfaccia grafica.

Dopo, i passi sono semplici: si aggiungono le immagini alla lista (anche indicando una cartella intera) e si carica il file GPX in formato 1.0.

Quindi si chiede a GeoTag di associare le coordinate GPS ai files: vengono utilizzati i time-stamp delle foto per fare una sorta di correlazione con i time-stamp del file di tracking: questo significa che la georeferenzazione è tanto più precisa quanto è più fitta la campagna di acquisizione delle posizioni GPS nel file GPX.

In grassetto sono evidenziate le immagini taggate.

GeoTag permette di aggiornare non solo  i dati EXIF nel file grafico, ma anche i files XMP a corredo di questi (dove presenti): è necessario però abilitare l’impostazione tra i parametri di configurazione. Chi, come me, utilizza Photoshop e Lightroom, deve tenere bene a mente questa cosa: òa presenza di un file XMP, infatti, rende obsolete le informazioni dei dati EXIF incapsulati nel file grafico.

La visualizzazione su cartina è interattiva: cioè potete affinare la posizione di ogni singola foto spostando il marker: verrà di conseguenza aggiornata anche la posizione GPS nei TAG dell’immagine, e quindi i suoi dati EXIF e XMP.

E’ in fase di affinamento la funzione di “Reverse Geocoding” che a partire dalle coordinate GPS vi ricava il nome del posto.

Ma se utilizzate Flickr, questa funzione la trovate già lì.