Ok, lo ammetto.

Doveva essere per un regalo di Natale,
ma sfortunatamente (!) è arrivata solo qualche giorno fa, complice il caos dei corrieri internazionali dovuto al maltempo del periodo natalizio.

E che faccio?
Me la tengo, ovviamente!

Fisheye2 by Lomography.
Bianca. Uno strumento divertentissimo, estremamente creativo, da usare in ogni occasione!
Per le strade della città o al chiuso di un locale.

La confezione è decisamente in stile LOMO: un cubo tappezzato di immagini colorate.

La scatola si apre a libro ed una cupola semisferica trasparente ti presenta la camera in tutto il suo splendore, come in una teca da esposizione: quasi quasi ti dispiace tirarla fuori.

Questa macchinetta è in grado di inquadrare con un angolo di campo di 170 gradi (monta un obiettivo fisso di 10mm, detto appunto fisheye).
In sostanza è in grado di fotografare la metà del mondo che c’è intorno a noi, esattamente equivalente alla vista di un pesce (più o meno, ecco perchè fisheye).

La lunghezza focale è talmente corta, che l’immagine viene così deformata da diventare circolare. E’ come mappare una foto su una semisfera. O meglio, come schiacciare la superficie di una semisfera su un piano: ne risultano immagini circolari inscritte in un quadrato.


E la confezione anticipa questi concetti in modo efficace e divertente: sfere, cerchi, quadrati!

Aprendo ancora la confezione si accede al resto del contenuto: le istruzioni in multilingua, il catalogo dei prodotti LOMO ed un grande poster ricco di suggerimenti e tecniche d’uso.


Manca un rullino e la batteria. Peccato. Per fortuna ne ho sempre qualcuno di scorta.


Ma la cosa più interessante è un piccolo ma simpatico libretto contenente  gli scatti di alcuni fotografi, ricco di informazioni e di spunti per le proprie sperimentazioni con questa toy camera.
Le possibilità sembrano infatti innumerevoli.

Ma andiamo al sodo.
La camera è piccola, ma sembra ben solida (pesa 230gr).
La plastica è di buona qualità e ci sono alcuni inserti di metallo.

L’obiettivo domina, ma è la sfera che funge da oculare che la caratterizza fortemente: si inquadra guardando nella sfera e si vede il mondo intorno deformato.
Già è divertente così. senza scattare…


L’oculare può essere sfilato, perché, di fatto, è montato sulla slitta per il flash esterno (ebbene si, c’è la slitta per il flash esterno).


E’ dotata di un laccetto da polso e di un tappo di gomma, forse l’unica nota stonata di un oggetto ben concepito e costruito: la gomma sembra troppo morbida e deformabile e speriamo non si ossidi facilmente.

I comandi sono neri e spiccano sul bianco.
La fisheye2 è dotata di flash interno, cosa fondamentale per questo tipo di camere!

Devo provarla!
Monto una pila di tipo “AA” ed un rullino 35mm standard. Ne recupero uno da 400 ISO: i rullini consigliati sono il 400 ISO in condizioni normali, piuttosto versatile anche con il flash, oppure l’800 ISO, da usare in condizioni di illuminazione più difficili.

Faccio avanzare la pellicola fino a che il contascatti non segna “1” e sono pronto.


Sposto il selettore da “L” (lock, che blocca il pulsante di scatto) a “N” (normal), che scatta a 1/100 di secondo. L’alternativa è “B” (posa “B”, appunto) che mi permette di decidere manualmente il tempo di scatto.

Il diaframma è fisso: un f/8 che promette un’ampia profondità di campo: posso inquadrare soggetti a 10cm dall’obiettivo e poi tutto il resto è a fuoco: miracoli dell’iperfocale!

Con un film da 400 ISO, dovrebbe bastare uno scatto con la posa B di 1-3 secondi per immortalare le serate della mia città o scattare in interni.
E magari 10 o 20 se c’è buio pesto…


Ma non solo: questa camera prevede le esposizioni multiple: in pratica si possono fare più scatti sullo stesso fotogramma, sovrapponendo le immagini.
(Altro strumento creativo da non sottovalutare!).

Sul dorso della camera c’è un ulteriore selettore: una “MX”  da premere dopo il primo scatto per fonderlo con il secondo. E così via a piacere per ogni scatto successivo.

Infine parliamo di flash:

il motivo della presenza della pila è proprio il flash incorporato.
Infatti la macchina funzionerebbe senza alimentazione, ma ha bisogno di energia per caricare il lampo ed una fonte di luce addizionale con questo tipo di giocattoli è utilissima: per cui serve una batteria!

Un interruttore sul frontale accende il flash: l’accumulatore sibila per qualche secondo e la spia rossa si accende ad indicare che il lampo è pronto.

Ma la cosa interessante è che il flash ha due comportamenti differenti in funzione della posizione del selettore dei tempi di scatto: quando si utilizza l’impostazione “N“, sia il flash interno che quello esterno si attivano quando si preme il pulsante di scatto (lampo sulla prima tendina). Se si seleziona “B“, il flash sulla slitta scatterà appena schiacciato il pulsante (prima tendina) mentre e il flash interno scatterà quando si rilascia il pulsante (seconda tendina). Una funziona da far invidia alle camere professionali! Anche se bisogna rinunciare all’oculare!

Qualche esempio?

e qualche altra immagine della camera

Ora non resta che portare il film al laboratorio per lo sviluppo!