Alto designQuando si dice i segni del destino.

Il giorno di Pasqua esco di casa con armi e bagagli per andare incontro al tradizionale pranzo Pasquale con i familiari.
Mi aspettano un paio d’ore di macchina, molte curve ma magari anche un buon caffè ed un cornetto nel rifugio sulla collina del Parco che è di strada.

La macchina non mette in moto: chiari segni di batteria scarica: sarà perchè è ferma da una paio di mesi?

Non mi lascio suggestionare, chiamo un amico, e mi faccio mettere in moto la macchina con i cavi che ormai sono dotazione fissa della macchina.
Affronto il rischio di rimanere fermo tra i tornanti del Parco della Consuma, e parto.

Arrivo a destinazione.
Incontro un amico: per salutarlo abbasso il cristallo lato passeggero che decide, senza preavviso, di  sprofondare nella portiera.

Piove e tira vento.
Non ho nemmeno il coraggio di lamentarmi.
Dietro c’è il bimbo che certo non intende prendersi una bronchite.
Mollo la ciurma dalla suocera, mi cerco buste di plastica e scotch e mi dedico all’art attack Pasquale.

I segni del destino, ogni tanto, varrebbe la pena ascoltarli.

Lieto fine, comunque: dopo un viaggio di ritorno a passo d’uomo e preventivi di amici e parenti che sfioravano anche i 600 euro, vado dal carrozziere sotto casa.

Due ragazzi, molto loquaci.
Un po’ strani, ma simpatici.

Gli lascio la macchina in attesa di conoscere il preventivo.
Torno dopo un paio d’ore, e trovo la portiera completamente sventrata.
– “Un bullone ha ceduto. Il vetro è integro ed il motorino elettrico funziona.“.
Suona come una buona notizia, ma sono sorpreso; così li saluto per andare a fare un bancomat: mi aspettavo solo il preventivo ma adesso dovrò saldare.
– “Guarda, che a me mi bastano 15 euro per il lavoro…
Fisso questo ragazzo chino sulla portiera e si, i 15 euro ce li ho; non devo fare il bancomat.
Tiro un sospiro di sollievo.
Passo la successiva ora a vedere la mia portiera prima smontata, poi rimontata, poi di nuovo smontata, e poi rimontata.
– “Queste macchine giapponesi sono strane…” – Mi dice.
Gli ho lasciato 20 euro (a nero) e sono ripartito in auto sollevato, consapevole anche che la mia vernice rossa sta sbiadendo irrimediabilmente, e che sta diventando pericolosamente rosa.

Avrò a breve una macchina rosa.