Provo a continuare, seppur lentamente, il cammino attraverso la storia della fotografia con l’intenzione (tra le altre cose) di individuare i primi streetpher della storia.

Sono già transitato dalla prima foto della storia,d al Pittorialismo con un accenno alla Straight Photography.

Ed è proprio da quest’ultima che riparto.
Ma andiamo con ordine.

Siamo tra la fine dell”800 ed i primi del ‘900, in pieno Pittorialismo: la fotografia non era concepita come possibile forma d’arte, ma era il mero frutto di un processo chimico-meccanico senza alcuna anima.
I fotografi dell’epoca cercavano di rendere i loro scatti quanto più vicino possibile ad una tela, realizzando immagini che sembravano quasi un ibrido tra pittura e fotografia.
E’ facile vedere magnifici paesaggi o maestosi scorci urbani. Ritratti importanti. Nudo.
E si provano a documentare i grandi eventi.

Poi Alfred Stieglitz scatta questa immagine nel 1907:

Alfred Stieglitz, The Steerage 1907

The Steerage, conosciuta in italia  anche come “la terza classe” o “il ponte di terza classe“.
E’ considerato il suo scatto più importante e su questa foto sono stati scritti fiumi di parole.

Kaiser Guglielmo II

Durante un viaggio da New York a Le Havre, nella primavera del 1907, Alfred Stieglitz ha fotografato il ponte di terza classe del transatlantico Kaiser Guglielmo II.
L’elemento centrale della composizione è l’uomo con il cappello di paglia nella parte alta della foto: forse è stato proprio quello a catturare l’attenzione di Stieglitz, visto che quel tipo di cappello (di moda ai suoi tempi) si può vedere in altri suoi lavori.

Ma il fatto è che Stieglitz non era interessato alle mode.
Tanto meno ai cappelli.
In generale il mondo materiale lo ha sempre lasciato indifferente; a meno che questo non gli offrisse uno spunto per uno scatto interessante.
Stieglitz non era di certo un documentarista: i concetti di “dove” e “quando“, cari ai reporter, per lui avevano un valore limitato.
E non si può certo dire che fosse ossessionato dalla ricerca della verità.

Per Stieglitz la verità è piuttosto un equilibrio, una correttezza, una armonia all’interno di una immagine: in altre parole per Stiglitz la verità era un concetto puramente estetico.

Non che l’aspetto sociale non lo colpisse: secondo la sua stessa testimonianza, è stato proprio il senso di noia della prima classe durante il suo viaggio per l’Europa nel 1907, che lo ha spinto a cercare qualcosa di nuovo nella seconda e terza classe, dandogli modo di produrre quella che è senza dubbio la sua fotografia più famosa.Ma è evidente che Stieglitz ha mantenuto le distanze con i suoi soggetti, fotografando verso il basso da una posizione elevata.
E, decenni più tardi, quando ha fornito vari dettagli sulla foto, ha dimostrato esclusivo interesse per le questioni compositive, tecniche ed estetiche.
Gli evidenti contenuti sociali della sua immagine erano stati per lui lo stimolo a scattare, ma non certo lo scopo del suo lavoro, che era fondamentalmente incentrato sulla esplorazione pittorica.Stieglitz ha cercato non di penetrare, ma di estetizzare il mondo per mezzo della fotografia.

Alfred Stieglitz è sempre rimasto, sostanzialmente, un pittorialista.Il valore della foto però rimane inalterato.
Alfred Stieglitz ha di fatto gettato un seme, raccolto poi da molti suoi allievi, tra cui Edward Steichen, Edward Weston, Paul Strand, per citarne solo tre (che per altro sono diventati più famosi di lui).

Immagino di non dover spiegare chi fosse Stieglitz: certamente un gigante della fotografia.
Era prima di tutto un mecenate e un gallerista.
Basta citare il suo gruppo di fotografi di Photo-Secession oppure Camera Work (celebre rivista quadrimestrale, di fatto un manifesto per artisti e fotografi del periodo).
Stieglitz è stato un uomo fondamentale per la promozione e l’elevazione della fotografia a forma d’arte in America tra la fine del XIX e all’inizio del ventesimo secolo. A volte quasi in contrapposizione con il suo spirito pittorialista. E sarebbe stato una pietra miliare anche se non avesse nemmeno scattato una foto.

In merito alla sua Steerage, Alfred Stieglitz roccontò di essersi spinto oltre il ponte che era consentito ai viaggiatori. Il mare era calmo, il cielo terso con un vento fore: “[…] raggiunsi la fine del ponte, mi trovai solo, e guardai giù. Nello steerage c’erano uomini, donne e bambini. Una scala stretta portava fino ad un piccolo ponte superiore, direttamente sopra la prua della nave. A sinistra c’era una ciminiera inclinata e dal ponte partiva una passerella sospesa che scintillava dipinta di nuovo […]“.

Stieglitz notò un giovane con un cappello di paglia rotondo, il ponte levatoio bianco con le sue ringhiere fatte con le catene, un albero che si alzava verso il cielo, l’uomo con le bretelle bianche e le donne con il bambino: tutti coinvolti nel creare una composizione triangolare.

RB Auto Graflex Camera  -  Delta Reflex Camera -  Eastman HouseCosì Stieglitz si affrettò a tornare alla sua cabina, prese la sua Graflex, e corse sul ponte a perdifiato con la paura che l’uomo con il cappello di paglia spotesse essersi spostato: se avesse lasciato il suo posto, allora non avrebbe più avuto la composizione desiderata. Dice: “[…] la relazione tra le forme che volevo catturare sarebbe stata distrutta, e il quadro sarebbe stato perso. Ma l’uomo era ancora lì […]“.

Apparentemente“, ha dichiarato Stieglitz, “nessuno aveva cambiato posizione. Avevo solo una singola lastra non esposta. Sarei stato in grado di catturare ciò che avevo visto e sentito? Così ho premuto il pulsante mentre il cuore mi batteva forte. Non avevo mai sentito i battiti del mio cuore prima d’ora. […] Ma sapevo di avere aggiunto una nuova pietra miliare nel campo della fotografia […].“.

Non voglio entrare nel merito del significato sociale dello scatto: sono certamente famose le masse di immigrati che per tutto il ventesimo secolo sbarcavano ogni giorno negli Stati Uniti. In realtà, però, quella nave da crociera andava in direzione opposta, e le persone che viaggiano in Steerage erano “uccelli migratori” (operai e artigiani) che andavano e venivano tra l’Europa e il Nuovo Mondo per motivi di lavoro secondo cicli di circa due anni.

E’ chiaro però che Stieglitz era consapevole dell’eccezionalità del suo scatto. Non c’erano molti fotografi che andavano in giro con un banco ottico a fotografare la gente comune in circostanze comuni.
E la sua foto rappresenta un precedente fondamentale.

 

The terminal – New York – 1892

Io però preferisco fare riferimento ad un’altra sua foto: The Terminal, addirittura precedente a The Steerage.

I cavalli di ritorno da una corsa da Harlem, sudati e caldi, dalla cui pelle evapora il sudore in una fredda giornata invernale. Impossibile non innamorarsi di questa foto.

Stieglitz ha scattato questa immagine con una piccola camera 4×5 , uno strumento che non era considerato degno della fotografia artistica. A differenza delle ingombranti camere 8×10 (che richiedevano un cavalletto), questa fotocamera dava a Stieglitz maggiore libertà e maggiore mobilità: lui poteva di fatto vagare nella città e rispondere rapidamente alle mutevoli sollecitazioni della vita di strada.

The Terminal è di fatto la prima immagine di “straight photography“: questa nuova fotografia avrebbe preso come suo oggetto gli aspetti quotidiani della vita urbana moderna, utilizzando tecniche uniche.

The Terminal è di fatto la prima foto di strada (anche se The Steerage ha innescato una nuova sensibilità in altri fotografi che sono poi diventati grandi).

Alfred Stieglitz (suo malgrado) è stato il primo streetpher della storia.