Bologna, autobus 35.
Due signore, una italiana e l’altra sud americana, chiaccherano lungo il tragitto incuranti di orecchie estranee:


– Come ti trovi alla cooperativa?
– Bene. Ma al momento sono ferma. Non hanno lavoro. Ma per me ora va bene anche così. Vorrei studiare per quegli esami. E tu, come stai?
– Io bene. Lavoro sempre lì. Ormai saranno quasi sei mesi.
– Ma poi hai fatto la domanda per entrare nella cooperativa?
– No. Alla fine ho pensato che non mi conviene. Si lavora tanto, si guadagna poco. Adesso là nessuno mi controlla.  Mi pagano bene e soprattutto mangio bene.
– Anche alla cooperativa c’è una mensa.
– Si, lo so, ma io mi cucino quello che voglio. Io sto tranquilla. C’è poco da fare. Non devo dare conto a nessuno. Mi preparo il pranzo, mi guardo la televisione, leggo. Lui è bloccato a letto. Ormai nemmeno parla quasi più.
– Ma quanto ti danno.
– Circa 100 euro al giorno più i soldi per la spesa. Il fatto è che ormai lui, quanto ha, ottanta, ottantuno? Quanto vuoi che duri? Spero che sopravviva ancora un po’, altrimenti mi licenziano. Almeno mi cerco un’altro.
– Vero. Speriamo non muoia presto.

Fa piacere sapere che alle neo-badanti la tua saluta sta veramente a cuore.