Leggo tanto. Di tutto un po’.
Colpa del pendolarismo.
Leggo ovviamente anche fumetti. Tanti pure quelli.
Sono perfetti perché spesso hanno la durata di un viaggio.

Il fatto è che sono alla ricerca costante di qualche titolo che sia appassionate, avvincente, non banale. In un certo senso cinematografico, secondo i gusti più moderni.
Un fumetto adulto, insomma, che possa essere goduto anche da chi, un fumetto, non è abituato a leggerlo.
Non è che i supereroi siano proprio una cosa da adulti maturi: voi ci andreste in giro vestiti con una calzamaglia colorata…?

Devo ammettere che la ricerca è spesso frustrante. Ma è anche una scusa per continuare a cercare.

Poi capita, inaspettatamente, di inciampare in qualche capolavoro.
Se poi i complici di questo capolavoro sono Devil, Brian Michael Bendis (qui su Twitter) e Alex Maleev, ti rendi conto che si tratta anche di un capolavoro annunciato.

“La cupola”
Perfect Paperback: 270 pages
Publisher: Panini Comics (January 1, 2009)
ISBN-10: 8863463603
ISBN-13: 978-8863463606

Anche perché Bendis continua il percorso indicato negli anni ’80 da un certo Frank Miller: lui ha preso un supereroe pallido e spensierato e lo ha letteralmente rivoltato come un calzino. Ha trasformato Devil in un personaggio fortemente tormentato: non tanto perché di giorno è uno scrupoloso avvocato cieco e di notte un vigilante che agisce al di fuori della legge. Ma per il fatto che Devil, da quel giorno, dovrà fare i conti con tutti i suoi demoni e con la maledizione del suo costume e della sua missione.
Devil diventa cupo, complesso ma affascinante. E si tinge di tinte noir.
Il suo mondo è altamente realistico, a dispetto della calzamaglia e dei suoi sensi iper-sviluppati.

Bendis è un maestro.
In questo albo i personaggi chiave ci sono tutti. I supereroi anche, ma si intravedono appena. Si affacciano in modo discreto, senza ostentare i loro poteri ed i loro costumi, troppo sgargianti per l’atmosfera di questa storia.
Qui i protagonisti sono una New York asfissiante, violenta, con i tentacoli della mafia che arrivano ovunque. E i tormenti del protagonista, disperato, che arriva a piangere volteggiando sui tetti durante le nere e piovose notti cittadine (lacrime nella pioggia, un classico intramontabile).
Maleev interpreta perfettamente le atmosfere noir della storia.

Paradossalmente la cecità di Devil è un pretesto per annullare, spesso e volentieri, anche i dialoghi, e far parlare solo pagine e pagine di sole immagini, dove anche l’impaginazione e la distribuzione dei box contribuiscono a dare ritmo e profondità alla storia, ad aumen
tare la tensione. Maleev, nel senso letterale del termine, fa parlare i suoi disegni.

Devil è cieco: provate a togliere, seppur per breve tempo, anche i suoni. Il suo udito è sensibilissimo, ma lui ascolta spesso la città con l’olfatto e il tatto. Provate voi a riportare tutto ciò in un fumetto!
Mallev ci riesce alla grande. Devil visualizza il mondo intorno a sè semplicemente leggendo le vibrazioni che esso produce: ne escono tavole spettacolari, immagini che rappresentano letteralmente le sensazioni di un uomo che non vede. Eppure qualcosa vede. E Maleev, con la china rossa e nera, ce le fa vedere.

Un capolavoro.
Una delle opere più rappresentative del fumetto mondiale (in totale il ciclo di Bendis/Maleev sono 51 albi!)

Da leggere.