Scansionare i negativi completi di sprockets è un cruccio che hanno tutti i fotografi appassionati di tecnica analogica. E soprattutto i possessori di alcune macchine LOMO.
Ne ho parlato ampiamente nel blog.

Esistono strumenti come il DigitaLIZA.
Addirittura sono arrivato ad autocostruirmi un telaio.

Girando in rete ho trovato un sito molto ben fatto (che per altro dovrebbe avermi citato da qualche parte ma non trovo il riferimento…) dedicato alla LOMO HOLGA, ma non solo: Holga my dear.

Lo trovo molto interessante interessante e utilissimo per gli appassionati di lomografia.

Qui ho trovato una idea semplice quanto geniale per scansionare le pellicole comprensive di sprockets senza utilizzare alcun telaio.

“usare una semplice lastra di vetro di una cornice a giorno con la quale pressare la pellicola”

Devo assolutamente provare.

“La lastra di vetro che uso è 20×30 cm (circa un A4) per cui si presta alla perfezione e non disturba affatto l’acquisizione mentre il coperchio dello scanner è chiuso. Personalmente trovo questo metodo efficace ed economico. Lo uso non soltanto per gli sprocket, ma anche quando voglio che nelle foto del medio formato (120) si vedano le scritte della marca della pellicola…”

Ho però qualche dubbio: una pellicola direttamente adagiata sul vetro dovrebbe provocare quei fastidiosi “anelli di newton”, cioè un pattern di anelli concentrici con i colori dell’arcobaleno. E poi, forse (dipende dagli scanner), la pellicola non è alla distanza ideale di messa a fuoco: in genere gli scanner sono tarati per lavorare in modo ottimale con i telai, che sollevano il film di circa 1mm dal vetro.

L’altra preoccupazione, per la verità non così rilevante, è la possibilità di tenere il film perfettamente “verticale”. Se si ha una lampada ampia, tipo per il medio formato, non ci sono grossi problemi di scansione, ma comunque l’immagine finale va raddrizzata.

I risultati che ho visto sul sito Holga my dear mi hanno convinto a provare quanto prima!!
Vi consiglio il sito: io l’ho aggiunto ai miei feed.