Approfitto di questo concorso organizzato dall’associazione Percezioni Fotografiche per fare qualche considerazione  sulla fotografia di cibo e sullo still-life in generale (ed anche per convincervi a partecipare!).
Sperando cosìdi dare qualche utile suggerimento e suscitare l’interesse per l’iniziativa.

Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo sommersi dalle fotografie di cibo.
Generalmente a scopo pubblicitario. Ma oramai in ogni rivista o sito internet o quotidiano, la ricetta del giorno è onnipresente. Per non parlare delle foto dei prodotti agricoli o ittici.
Ed infatti oggi ci sono professionisti specializzati in questo genere di immagini, con tanto di “stilista del cibo” ed “attrezziti” al seguito.

La verità è che si tratta di un genere molto difficile, e realizzare una immagine vincente, in grado di trasmettere sapori, aromi, e la perfezione del soggetto, richiede una grande preparazione tecnica.

Illuminazione: la luce naturale, quando possibile, è sempre perfetta. E’ quindi la scelta a mio parere migliore. Evitate il sole a picco, e sfruttate le prime ore di luce, o le ultime. Se siete al chiuso avvicinatevi ad una finestra, preferibilmente esposta a nord, per una luce più morbida.
Oggi comunque molte luci artificiali consentono di ottenere grandi risultati (soprattutto facilmente riproducibili): penso ad esempio alle lampade al tungsteno, abbastanza calde da dare un colore naturale al vostro piatto.
Evitate il flash: le ombre sono troppo corte e dure.
E ricordatevi che la luce serve per creare atmosfera, ma anche per dare forma e trama al soggetto.

Atmosfera e composizione: cercate di previsualizzare il risultato finale del vostro scatto. Uno stesso soggetto può essere utilizzato per scopi differenti: dalla pubblicità di un prodotto, a quella di un locale, da un calendario ad una cartolina d’auguri. Ogni utilizzo pretende specifiche caratteristiche e potrebbe influenzarne soprattutto la composizione (ad esempio in una foto per la publicità è necessario prevedere dello spazio per i testi!). Non abbiate paura di croppare le vostre foto.

Forme e trame: date tridimensionalità alle vostre immagini. La luce è il vostro migliore alleato. Per evidenziare la trama di un cibo dovete trovare un perfetto equilibrio tra la posizione del soggetto rispetto alla camera e le luci. Ricordate che il semplice spostamento di un piatto a destra o a sinistra può provocare la completa perdita della trama, e sarete costretti a risistemare completamente la scena.
Usate luci non troppo morbide ed ampie, stando attenti a non creare ombre troppo dure e nette.

Ambientazione: gli accessori hanno un ruolo determinante nella riuscita della compozizione. Piatto, bicchieri, posate, centrotavola, ingredienti, decorazioni. Cibo ed accessori devono essere abbinati in modo saggio, in funzione del colore, dello stile e della trama (mai usare come ho fatto io un piatto dello stesso colore del cibo!). Utilizzate però sempre accessori che siano coerenti con il soggetto principale, anche per dare un certo “realismo” all’immagine.
Non sottovalutate, inoltre, le fasi di preparazione del piatto: a volte si ricavano bellissime immagini documentando le fasi di preparazione, dove magari si può immortalare il cuoco, o semplicemente le sue mani all’opera.
In genere lo sfondo è quasi sempre fuori fuoco, ma non sottovalutatelo. Sceglietelo soprattutto in funzione del suo colore, e per far risaltare meglio il soggetto in primo piano. Evitate quindi fondali dello stesso colore del vostro cibo o del vostro piatto.

Posizione: mai fotografare il cibo dall’alto o di fronte. Apparirebbe piatto (bel gioco di parole…). Trovate una posizione angolata tra 10 e 45 gradi rispetto al piano del piatto. Considerate che se siete troppo bassi, avrete bisogno di maggiori accessori per riempire lo sfondo.

Messa a fuoco: se volete realizzare l’immagine per un packaging, allora dovete cercare la massima profondità di campo (diaframma tutto chiuso). Se invece volete preparare la foto per una rivista di cucina, aprite il diaframma e riducete la zona di messa a fuoco, concentrando l’attenzione sul cibo. In alcuni casi potete pensare di posizionare il piano di messa a fuoco in corrispondenza degli ingredienti principali o in corrispondenza dell particolare da mettere in evidenza, e sfuocate il resto.

In questo genere di foto non abbiate paura ad utilizzare Photoshop.
E soprattutto sfogliate le riviste di cucina, magari quelle più blasonate, ricche di immagini di alta qualità. Cominciate a studiare: luci, accessori, composizione, posizione della camera, messa a fuoco, profondità di campo. Decomponete gli scatti dei professionisti negli elementi principali. Sarà istruttivo e sarete ispirati.

Qualche anno fa la FIAF   ha organizzato in collaborazione con il Centro Italiano della Fotografia d’Autore un evento nazionale di grande respiro: Immagini del gusto. Sono stati coinvolti centinaia di fotoamatori, e sono stati prodotti due bellissimi libri. Vi invito a cercarli in giro: sono ricchi di spunti interessanti ma soprattutto di lavori originali (trovate info qui).