Era da qualche tempo che mi frullava per la testa questa idea.
Assemblarmi un PC a basso consumo, da tenere sempre acceso ed sempre collegato in rete.
Qualcosa di piccolo, magari da infilare in un angolo della libreria, vicino al router ADSL.
Qualcosa da montare e dimenticare.
Qualcosa a cui accedere con una interfaccia remota di amministrazione anche dal telefonino o dall’iPad.

Così sono incappato in questo sito:  http://www.mini-itx.com/
Qui ho trovato una scheda madre con processore dalle dimensioni incredibili: la Pico-ITX.
Si tratta di un formato per schede madri a basso consumo di 10 x 7,2 cm (!) immesso sul mercato da maggio 2007.
E’ possibile costruire un vero PC che sta in un taschino: non ci sono ventole rumorose e si possono alimentare con piccoli alimentatori esterni da 12V. Fantastico.

Peccato che però il termine Pico-ITX non dica assolutamente nulla ai commessi di tutti i negozi di informatica d’Italia (non che volessi acquistare in un negozio vero, si intende!).

Ma anche su Internet,nella Comunità Europea, non sono così di facile reperibilità.

Certo, potevo comprare la mia bella scheda Pico-ITX direttamente su http://www.mini-itx.com/, ma una delle condizioni era spendere poco. Non avevo intenzione di pagare per spedizione o sdoganamento.

Quindi ho dovuto ripiegare su una scheda Mini-ITX, più diffusa della pico.
Mini-ITX è un formato di scheda madre di 17 x 17 cm  sviluppato da VIA technologies. La scheda spesso è raffreddata passivamente (senza ventole). Questo la rende appetibile per sistemi home theather, tanto che oggi si trova facilmente in commercio.

La scheda che ho scelto monta un processore ATOM da 1.6Ghz.

(date un occhio a questo sito di @ChrisBarnatt (un tipo fortissimo che sembra uscito fuori da un film di nerd anni ’70) ed al suo video  http://www.explainingcomputers.com/green_pc_video.html).

Così, dopo un passaggio obbligato su Amazon.it, ho fatto la spesa su ePrice.it.

 

INTEL – Motherboard D425KT Kingston chipset Intel NM10 con Processore Atom D425 integrato Mini-ITX: questa scheda monta un processore ATOM. Non ha la ventola, ma un grande dissipatore passivo.

ITEK – Case ATOMIC NZ Mini-ITX Nero con Alimentatore Esterno Passivo 65 Watt: (iTek ITE2020BB su Amazon) purtroppo non ho trova un case mini-itx, quindi ho dovuto prendere un case micro-ATX. Ma alla fine dentro ci sarà pià spazio per la circolazione dell’aria (…mi giustifico così ma è grande il doppio del necessario!).

KINGSTON – Memoria So-Dimm Valueram 1 Gb ddr3 1066 Mhz NON-ECC CL7: queste schede montano RAM di tipo SODIMM (come i portatili). Costicchiano mediamente di più, ma mi accontento di solo 1GB non ECC (7 euri!). Ho scelto Kingston perché il socket della scheda madre è Kinston (non si sa mai…).

WESTERN DIGITAL – Scorpio Blue 160 Gb Sata Buffer 8 Mb 5400 rpm: in genere nelle configurazioni fanless a basso costo tutti montano dischi a stato solido SSD (che per altro sono velocissimi). Il fatto è che però costano moltissimo (con 60 euro porti a casa soli 30GB). Non solo: se vengono stressati, prima o poi si rompono. A me serviva capienza e basso costo: con 30 euro mi sono portato a casa 160GB. Se si romperà il mio HDD per il troppo caldo piangerò meno. Inoltre queste unità WD offrono buone prestazioni,  un basso consumo energetico (vanno solo a 5400 rpm) e sono dotate di un proprio sistema di raffreddamento.

Ed eccomi al lavoro.

Notate che il case è effettivamente grandino per una scheda 17×17 cm, ed è dotato di ampie griglie per il ricambio di aria. Dispone di una baia per unità ottica che mi toccherà sigillare.
Notate anche il grande dissipatore passivo sul processore.

Montare il PC è stato un gioco per bambini: cavetteria e viti sono tutte nelle scatole. Basta un cacciavite. In 15 minuti avevo finito di assemblare il tutto.

Ho solo evitato di collegare tutti i fastidiosi led: alimentazione, HDD, reset, etc. Non mi piace di avere un albero di Natale sempre acceso. Ne rimane uno montato sulla scheda madre, interno al case; ma mi sarebbe dispiaciuto romperlo… E poi è blu e fa tanto TRON… Vorrei trovare un modo indolore per elimiare i lampeggiamenti dei led della scheda di rete.

Ho collegato (temporaneamente) monitor, mouse e tastiera ed ho cominciato a lavorare con il S.O.

Prima di tutto è necessario ricordarsi di impostare il BIOS per far avviare il PC senza mouse e tastiera.

Io ho scelto il boot da unità USB. E ho anche impostato il WOL (Wake on LAN è uno standard Ethernet che consente di avviare un computer in standby da una postazione remota, a patto di conoscerne l’indirizzo MAC).

Ho installato Windows 7 ultimate (!!!!): con Linux Ubuntu avrei certo risparmiato spazio e risorse, ma dato che sono pigro ed ho altri PC con Windows 7 non volevo perdere troppo tempo per la condivisione delle risorse (soprattutto il masterizzatore e le varie cartelle che stanno dentro varie macchine virtuali annidate tra di loro). E poi, diciamocela tutta, ero curioso di capire se poteva reggere il carico di Microsoft.

L’installazione del S.O. da chiavetta USB è stata una passeggiata: basta seguire queste semplici istruzioni.

Ho poi installato il software necessario (tra cui un antivirus ed un firewall più serio). Gli ho assegnato un IP statico sulla rete locale. Ho configurato i vari Virtual Server e le regole sul router per fare amministrazione remota.

Ho staccato monitor, tastiera e mouse; gli ho trovato un posto sullo scaffale più alto di casa, l’ho collegato al router con il cavo di rete e l’ho acceso. Finito.

Posizionato in posizione verticale dovrei agevolare la circolazione dell’aria.

Alcune note:

  • il PC è acceso ininterrottamente da 5gg: il case è assolutamente freddo.
  • Non si sente un sibilo. Anche l’HDD è silenzioso (a patto immagino di tenerlo sempre ben deframmentato).
  • Il processore usato non arriva al 10%.
  • La RAM occupata (con tutti i servizi accesi) è di circa 530MB e lascia disponibili sufficienti risorse per ulteriori elaborazioni. Il file di paging è ridottissimo.
  • L‘amministrazione via Terminal Service è lenta (strano). Meglio attrezzarsi con una console web-based oppure SSH (eMule per esempio dispone di un web server leggerissimo che e ben fruibile anche sui display piccoli dei telefonini).
  • FileZilla mi da una mano a tirare giù i GB di dati che si accumulano via via, ma dato che vi accedo in WiFi attraverso il router l’operazione è lenta. Credo che investirò in una PEN-Drive da 16GB, che oggi si recupera a circa 15 euro. In alternativa ho condiviso il mio masterizzatore.
  • Per l’accesso everyware ho scelto il servizio gratuito LogMeIn di Softonic: ci si può collegare attraverso internet con protocollo HTTP sulla porta 80, quindi si passano senza problemi i firewall di ogni rete per arrivare comodamente ad amministrare il PC.
  • Nei prossimi giorni installerò un servizio per notificarmi via e-mail eventuali messaggi di sistema: nche perchè è praticamente impossibile capire se è acceso e funzionante o meno (forse un led avrei potuto lasciarcelo…)
Godetevi questo video: