“Ma dimmi un po’, quanto mi consigli di spendere per delle cuffie?”

(cit. 1: la solita domanda)

“Scherzi? ma se le mie le ho pagate 5€ e si sentono benissimo!”

(cit. 2: la solita reazione)

Pagina aggiornata il 12/09/20: refresh del testo e dei link Amazon.
Pagin aggiornata il 20/09/20 aggiunti link di approfondimento.

Mi succede spesso che qualche amico chieda un consiglio sulle cuffie da comprare. Ho imparato a dividere nettamente in due gruppi: quelli che si stupiranno della risposta, e gli altri. Intendiamoci non è perché io punti a stupire l’interlocutore, quanto piuttosto perché mi impegno sinceramente a dare una risposta completa, corretta, esauriente. Sono un precisino.

No dai, sono molto peggio di un precisino, sono uno che spacca il capello in quattro giusto perché farlo in 8 poi si perdono i pezzi. Sono un cacacazzi quando c’è da dare risposte, da sempre.

Ma il fatto è che spesso è la domanda ad essere mal posta (e già qui semino simpatia), perché rispondo inevitabilmente con altre domande: ma che musica vuoi ascoltare? e dove l’ascolteresti? fuori, a casa? e da cosa? dal telefono (ah, ah, ah. dal telefono, come se si potesse chiamare musica quella che esce da un telefono). E ancora: ma cosa ascolteresti, Mp3 (inorridito)?

Insomma la faccenda diventa complicata, ed arrivato qui in genere l’interlocutore è già su Amazon a comprare le cuffie ordinando su “prezzo più basso”. E se possibile, non appena le sue supercuffie di marzapane pagate 3,50€ arrivano, con quella bella plastica colorata, me le sventola tronfio davanti al naso dicendo “visto?”. Certo, con quelle senti musica. Io invece con le mie ascolto musica.

Il punto è che l’ascolto della musica mediante cuffie è veramente un mondo molto vasto e soggettivo, ma alcuni parametri sono oggettivi. La cosa difficile è distinguere l’oggettivo dal soggettivo, come sempre nella vita. Proviamo ad esaminare le questioni principali:

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domanda: le cuffie devono veramente costare così tanto per essere buone?

risposta: non necessariamente; però dobbiamo accordarci su cosa si intende per “buone”, e soprattutto: costose non vuol dire sicuramente buone, ma economiche vuol dire quasi sicuramente NON buone.

d: allora cosa si intende per “buone”?

r: con “buone” intendo: che riproducono fedelmente la musica che stai ascoltando, sto parlando di un parametro oggettivo (la fedeltà della riproduzione) quindi tagliamo subito via le cuffie che “pompano” il suono (i suoni pompati sono come il piccante nei cibi dei ristoranti, che ha uno scopo ben preciso); però in effetti sto spostando il problema su altri due aspetti: come faccio a sapere se la riproduzione è fedele? E la musica che sto ascoltando, è buona (da cui: ne vale la pena essere fedeli)?

d: cosa vuol dire che la musica è buona?

r: non entro nel merito dei generi, che è un tema tutto suo; mi riferisco a quanto è “pulita” la sorgente sonora, cioè il più vicino possibile alla qualità con cui è stata registrata, quindi con meno degrado possibile (parametro oggettivo); ma anche a quanta cura è stata messa in fase di registrazione (il parametro è molto meno soggettivo di quanto si può pensare: lo esporrò meglio in un altro post).

d: ma che è sta storia della fedeltà? io ascolto degli mp3 a 128kbit/s, e non sento mica rumori o graffi!

r: certo, perché (1) a parte i casi limite, non è un tema di rumori tipo la puntina su un disco graffiato; e soprattutto (2) è un tema alquanto tecnico che sconfina nella teoria dei segnali e del campionamento digitale, di cui parlerò più avanti: per adesso credimi sulla fiducia e accetta il fatto che l’orecchio deve essere educato a riconoscere e capire i suoni.

d: ma fammi capire, quindi non si parla di ascoltare musica: qui si ascoltano i suoni!

r: hai vinto, ti spetta la caramella premio. Se hai capito questo sei già a metà del percorso.

Fatte queste premesse diventa più chiaro perché la risposta non è univoca, e va contestualizzata: se si intende ascoltare musica come capita, in ambienti rumorosi, da un cellulare, sinceramente: compra quelle che costano di meno, davvero. Non ha senso spenderci più di 15€.

Se invece vuoi ascoltare la musica quando sei in casa cercando di rilassarti, con lo stesso spirito con cui ti gusteresti uno scotch doppio malto beh: allora la faccenda è molto diversa; prepara il portafogli perché se vuoi fare sul serio, si deve spendere.

Perché se state facendo sul serio, comprare le cuffie è solo il primo passo: non ha senso spendere centinaia di € per delle cuffie senza spenderne altrettanti (o molti di più in effetti) per completare tutta la filiera: amplificazione, DAC, un buon CD player… Quindi si ritorna alla domanda di “come prevedi di ascoltare la musica?”. Ora, che qualcuno possa spendere centinaia di euri per delle cuffie, agli occhi di un profano sembra una follia: ma notate che tantissime persone spendono cifre molto superiori per un cellulare, che dopo 6 mesi è lento e dopo 15 mesi è stravecchio (per cui ne comprano un altro). E se mettete sulla bilancia l’ipotesi di spendere 300€ per delle cuffie o per un maglione di marca, la maggior parte delle persone non avrebbe dubbi ma fermandosi un attimo a riflettere, le cuffie non sembrano più tanto costose…

Anche perché delle buone cuffie possono durare parecchi anni, senza perdere un briciolo di qualità.

Qualche consiglio per concludere

Partendo dal presupposto che “la cuffia migliore” non esiste, se vi state guardando attorno per il primo acquisto di cuffie “serie” mi limito a darvi i seguenti consigli:

  • se avete la possibilità di ascoltarle da qualcuno o da qualche rivenditore, fatelo; non capita spesso poterlo fare ma ne vale tantissimo la pena per avere idea di cosa si stia parlando
  • imparate a leggere le specifiche tecniche almeno nei parametri di base;
  • diffidate delle specifiche tecniche (e dai, lo hai appena suggerito!): in fin dei conti, se ascoltandola vi da una bella sensazione, perché non comprarla?
  • non cercate il meglio, ma quello che vi soddisfa; se non siete sicuri non lanciatevi in acquisti da centinaia di euro, piuttosto volate basso nell’attesa di avere acquisito maggiore consapevolezza. Se i soldi proprio vi bruciano in tasca piuttosto fate una colletta e compratemi un Lettore di Rete Airplay Cambridge Audio
  • devono essere comode da indossare; quindi in termini di peso, di forma della testa, di pressione sulle orecchie, di ventilazione. Immaginate di stare provando delle pantofole, devono starvi “comode”.
  • scegliete il tipo adatto allo scopo: aperte, chiuse, in-on-over ear, fa tanta differenza
  • scappate dal bluetooth e dalla noise reduction, stiamo parlando di altra roba; se siete in un ambiente rumoroso, vuol dire che non è il posto per ascoltare musica. Punto.
  • leggete, leggete, leggete su Internet.
  • diffidate dei commenti scritti dagli acquirenti, almeno fintanto che non avrete trovato dei vostri punti di riferimento: non potete sapere se chi ha scritto quel commento entusiasta è un intenditore o uno che ne sa meno di voi. O peggio, se si tratta di recensioni pilotate.
  • lanciatevi, un acquisto si può anche toppare ma fa esperienza.

Buoni ascolti a tutti.

Ah già, dimenticavo il premio. Eccolo.

Immagine di testata: “L’arte di ascoltare la musica”, di Claudio Casini. Reperibile qui. Non prestate fede a quello che al momento è l’unico ed ingiusto commento da due stelle. Se volete qualche parere, piuttosto cercatelo qui.

Angolo degli acquisti

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Amazon Music HD – 90 giorni d’uso gratuito con streaming in qualità HD

 

Auricolari “il primo va bene”

Le supercuffie di marzapane. Buone per interrompere la vostra musica con delle telefonate improvvise, comode durante la spesa perché non dovrete abbassare il volume per sentire cosa vi sta dicendo il commesso al banco.

p.s. non ho niente contro gli auricolari Nokia in figura, magari sono pure buoni eh, li ho scelti veramente a caso a partire dal prezzo più basso. Ho molta stima della Nokia, in giardino ho costruito una casetta antisismica con blocchi di 3210 incatramati e da allora dormo sonni tranquilli.

Amplificatore Denon PMA-60

La Denon è un marchio con una storia importante e che ha sempre garantito elevata qualità nei prodotti audio. Ho scelto questo amplificatore perché fa parte di un set che contiene anche un lettore CD, entrambi con la particolarità che possono essere disposti in verticale. Dispone ovviamente di ingressi digitali (quindi di fatto è un ampli/DAC). Rientra nella categoria Hi-end, pur mantenendo prezzi “umani”.

DAC Musical Fidelity V90

Un DAC molto apprezzato nel mondo audiofilo, praticamente un classico. Ottima resa con prezzi accessibili, suono caldo. Ha dei fratelli maggiori che portano le specifiche tecniche a vette più elevate.

CD Player Denon DCD-50

Lettore CD Denon da accoppiare con ampli/DAC PMA-60 (o altri). Se non vi convincesse lui, potete trovare dei modelli equivalenti della Marantz, però con costi e ingombri maggiori.

Network Streamer Cambridge Audio CX-N

I lettori di rete sono un pezzo di recente introduzione nella filiera audio, ne parlerò in un prossimo articolo. Il loro mestiere è di riprodurre musica presente su un NAS locale o ricevuta in streaming/bluetooth. Si parla sempre e solo di musica digitale.

Caramelle fondenti Perugina

Puro zucchero aromatizzato. Le storiche fondenti alla menta hanno ormai tante sorelle colorate e aromatizzate, anche quelle alla banana sono notevoli. Il vostro dentista vi manderà una cesta di ringraziamento ad ogni Natale.

L’arte di ascoltare la musica

Ho gradito molto la lettura di questo libro. Fornisce i rudimenti per comprendere la complessità della musica classica. Se non eravate già musicisti non lo diventerete con questo libro.

 

Se non disponete già di Amazon Prime vi consiglio caldamente di farlo. I vantaggi sono notevoli: bastano pochi acquisti senza spese di spedizione per compensare il canone annuo, e si hanno a disposizione tantissimi servizi aggiuntivi.