Ho cercato di individuare le principali cause per le quali un fotoamatore non riesce a migliorare la qualità dei propri scatti di street photography (mi hanno dato una mano alcuni amici che ho “intervistato“, ma anche la lettura di molti forum).

Allora mi rivolgo a te (ma potrei rivolgermi anche a me!): non stupirti se sono cause banali. Anzi, la banalità delle motivazioni rende ancora più preoccupante lo scenario.

 

1. Non ti porti mai la macchinetta fotografica dietro!

Innanzitutto  è una questione di pratica. Se ti porti sempre dietro la camera potrai diventare più abile nel maneggiala e nel comprenderne la resa. Ed acquisirai gli automatismi necessari per essere pronto in ogni momento!

E poi non stare ad usare sempre la modalità AUTO: per cosa l’hai comprata quella reflex ultimo grido?

Si, lo so, la reflex pesa ed è ingombrante. Magari levale tutti gli accessori inutili (il  battery pack, il collare, etc) e monta un obiettivo normale, tipo un 35mm o un 50mm (purchè sia compatto). Sei tentato da una microquattoterzi? Meglio, sarà più comoda da portasi in tasca.

Nemmeno quella? Allora usa il telefonino (purché abbia una fotocamera decente): e se le immagini non saranno perfette, almeno potrai preoccuparti della composizione, della luce, del colore e degli altri aspetti creativi della fotografia.

2. Rallenta! 

Lo so che sei pieno di cose da fare e sei sempre in ritardo sulla tabella di marcia. Ma non sai quante opportunità di scatto ti si possono presentare se riesci a trovare il tempo di guardarti intorno.

Trova il modo di rallentare. Certo se potessi trovarti qualche ora da dedicare alla fotografia sarebbe il massimo (magari nel week-end). Ma anche aspettando l’autobus o andando a comprare il pane avrai modo di riprendere immagini interessanti. Tutti i giorni. A tutte le ore.

Se la fotografia diventasse parte del tuo ritmo quotidiano, tutto sarebbe più naturale e vedresti anche la vita in modo diverso.

3. Ti preoccupi degli altri

Chi ne sa più di me la chiama “framing paralysis“. E’ una cosa normale, diffusa. Ti impedisce di alzare la camera e scattare una foto quando c’è in giro qualcuno. Figuriamoci se poi vuoi fotografare proprio quel qualcuno!

Se pensi che gli altri ti possano giudicare perché passeggi o aspetti il tram con con una reflex in mano i risultati non arriveranno mai.

Devi avere più fiducia nel fotografo che c’è in te! Comincia a fare qualche sforzo imponendoti una specie di disciplina. Se ti aiuta trovati un compagno con cui condividere le passeggiate. Oppure metti al collo il tesserino della tua associazione fotografica: magari questo ti darà una giustificazione in più e maggiore sicurezza (ti sentirai, agli occhi di chi ti guarda, maggiormente autorizzato ad usare la tua reflex).

E poi, chi se ne frega di cosa pensano gli altri! La privacy? Gran brutta seccatura, ma non è una tua nemica. Conosci bene la norma e vedrai che addirittura potrà diventare una preziosa alleata.

Al parco con la LOMO

Tutto qui, ma vorrei aggiungere alcune ulteriori considerazioni.

Non avere l’ansia di scattare molte foto. Puoi anche fare una uscita fotografica e tornare a casa senza scatti (fidati, a me succede spesso). Cerca di essere critico sui soggetti che attirano la tua attenzione.

Cerca di divertirti e rilassarsi: è questo che cerca un fotoamatore!

Non avere paura della tecnologia: prova un po’ di tutto, naviga i menu della tua reflex, approfondiscine le funzioni. Potrai sempre tornare ad usare la pellicola (come ho fatto io) quando sarai stanco dell’elettronica.

Studia dai fotografi più esperti: oggi su Internet si trovano molti video in cui sono stati ripresi all’opera, per le strade delle città in mezzo alla gente. E se proprio vuoi strafare, perché non dai un occhio ai dati EXIF di una foto che ti piace (e scopiazzare le impostazioni)? Su Flickr troverai una miniera di ispirazione e materiale di studio!

Cerca il confronto e la critica: chiedi il parere di un amico sincero circa il tuo lavoro. Oppure partecipa a qualche lettura di portfolio (lì si che ci vanno pesante, ma non devi demoralizzarti). E ricorda: il gusto è soggettivo!