Mi serve un casco.
La mia prima esperienza in autostrada in moto è stata un disastro: avevo l’uragano Katrina in testa.
Non sentivo il motore. Non sentivo il mio respiro.

Questo rumore assordante del vento che entra nel casco diventa tortura fisica appena superati i 100km/h.
Cavolo, sono in autostrada, ed ho una moto. Non posso andare a cento. Non posso respirare lo scappamento dei camion. Ho bisogno di andare.

Quarantacinque minuti di tragitto, mi tolgo il casco e continuo a non sentire nulla.
Il rumore continua nella mia testa. Sono completamente rimbambito. Intontito.

Mi serve un casco nuovo.
Mi sembrava che il mio, di casco, fosse buono: ho speso una cifra considerevole.

Così vado nel negozio più fornito della mia città: un tempio, per i motociclisti.
E mi metto a guardare come si fa.

Ed io che pensavo bastasse dire: “mi serve un integrale nero”.

Un signore, sulla cinquantina, accompagnato dalla moglie, ne ha provati quasi dieci.
Forma, aerazione, aspirazione, aerodinamica, imbottitura, gancio, cinghia, flap, microfono, fibra di vetro.
Più che un casco sembrava dovesse comprare un F18 Hornet.
Il colore non importava, pensa te.

Poi lo trova.
Lui ci fa i viaggi, quelli lunghi. Quelli da moto turismo. Quelli che ci devi avere la moto grossa, ma molto grossa.
Ne ha presi due, di caschi: uguali, non si sa mai.
Ha speso oltre 1200 euro.

A pensarci, Katrina non è poi una così cattiva compagnia…

[PS: se proprio proprio volete, allora date un occhio qui. Sembra che questi tedeschi della Schuberth ci sappiano fare. Prezzo a parte.]