Regola 1: Le “cuffie migliori non esistono”
Regola 2: ripetere il passo 1 per 8 volte ad alta voce
Ok, veniamo al sodo: se proprio volete un consiglio su quali cuffie comprare, cosa che spesso mi viene richiesta, non è possibile cavarsela con semplici regole o indicazioni; ci sarebbero tante cose da chiedere prima, ma è anche possibile che non valga la pena ragionarci tanto e avere solo delle minime accortezze. Quindi provo a sintetizzare le informazioni minime per un acquisto che abbia successo.
Pagina aggiornata il 12/09/20: refresh del testo e dei link Amazon
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Quanto devo spendere?
Esplorando tra i tantissimi marchi e modelli, le cuffie variano di prezzo in maniera significativa, dai 5 ai 5000 € (non scherzo). Quindi credo che sia meglio chiedersi “quanto voglio spendere al massimo?”, e poi filtrare stando attorno a quel prezzo massimo. A prescindere da altre considerazioni.
Che tipo di cuffie scelgo?
Le cuffie si possono classificare in base a diversi aspetti come forma, capacità di isolamento, tecnologia costruttiva… Provo a riepilogare vantaggi e svantaggi delle diverse forme:
APERTE | Cuffie aperte (AKG K701) | PRO: Suoni più “naturali”, in generale migliore qualità
CONTRO: Nessun isolamento dai rumori esterni e viceversa (chi vi sta accanto sente tutto) |
CHIUSE | Cuffie chiuse (AKG K 271 MKII) | PRO: Isolamento dall’esterno, suoni corposi
CONTRO: In genere più pesanti, potrebbero fare caldo alla lunga. |
AURICOLARI | PRO: Costano poco
CONTRO: Il peggio del peggio: nessun isolamento, bassa qualità del suono. Cuffie da portare in giro mentre fate la spesa. |
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IN-EAR (intra-aurali) | PRO: Massimo isolamento, suoi “sparati” direzionalmente nell’orecchio
CONTRO: Propagano il rumore dei movimenti del corpo, e del filo che striscia sui vestiti. In genere non adatte se state facendo footing o palestra. Potrebbero risultare fastidiose da indossare. |
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BLUETOOTH (in-on-over ear) |
PRO: molto comodo il fatto di essere senza fili, sicuramente se le usate mentre fate sport (o in generale vi è utile potervi muovere liberamente). CONTRO: in genere il bluetooth non va d’accordo con l’Hi-Fi; inoltre avrete una cosa in più da dover ricaricare, e possono essere soggette ad interferenze. |
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ON-EAR | Cuffie on-ear (Sennheiser Momentum on-ear) | PRO: Isolamento discreto, buona qualità del suono
CONTRO: Potrebbero fare caldo o essere scomode, se avete orecchie grandi o testa grande o tanti capelli. Ideali per il commuting o l’uso in ufficio. |
OVER-EAR | Cuffie over-ear (Beyerdynamic DT 770 pro) | PRO: Massima qualità del suono
CONTRO: Padelloni ingombranti (per qualcuno, anche ridicoli); costi maggiori. Uso da appartamento, questo è sicuro. |
I modelli che ho indicato per ogni tipologia sono quasi tutte cuffie che possiedo, quindi il modello va preso solo come esempio e non vogliono rappresentare le migliori cuffie sul mercato; anche i pro e contro sono ovviamente generici, alcune cuffie potrebbero avere comportamenti diversi ma considerate la tabella come un “orienteering” di massima.
Cosa può piacere alla persona per cui le sto comprando?
Che siano per voi o per fare un regalo, avere una idea dell’utilizzatore aiuta: ad esempio se sapete che ascolta determinati tipi di musica (classica? jazz? rock? casuale su spotify? biagioantonacci?), o in che condizioni (in poltrona, calice di brandy in mano? oppure facendo footing nel parco? oppure in sala macchine su un transatlantico?) ecco sapendo qualcosa di queste, magari la tabella precedente vi può fare scremare qualche ipotesi. Ambienti rumorosi escludono le cuffie aperte, utilizzo in giro per strada esclude (non necessariamente) cuffie molto grandi, il possesso di orecchie esclude le Monster Beat. Cose così.
Devo guardare le specifiche tecniche?
In teoria si, ma anche no. Vi basterà guardare giusto due numeri, parlo di Impedenza e Risposta in Frequenza.
Impedenza
L’impedenza è un singolo numero, espresso in ohm: indica “quanta fatica deve fare” il player per “fare suonare” le cuffie. Se le attaccherete ad un cellulare o ad un iPod, sarebbe meglio avere cuffie con bassa impedenza (16 o al max 32 ohm) altrimenti l’uscita audio non sarà abbastanza potente. Se invece le userete da uno stereo o addirittura con amplificazione dedicata potete accettare impedenze superiori ai 32 ohm: le cuffie professionali possono arrivare anche a centinaia di ohm come i 300 ohm delle Sennheiser HD600-650; alte impedenze richiedono necessariamente uso di amplificazione dedicata, non penserete certo di attaccarle ad un cellulare.
Quindi in generale tanto più alta è l’impedenza, tanto più “valide” sono le cuffie. Cosa succede se usate una cuffia da 300 ohm su un cellulare? Non si rovina niente, ma avete buttato dei soldi: una cuffia ad alta impedenza è costosa e il cellulare non avrà mai la potenza sufficiente per farle suonare come meritano: volume bassissimo, qualità scadente, insomma la classica Ferrari nel cortile di casa. Al contrario se usate una cuffia a bassa impedenza (auricolari da 16 ohm) su un ampli dedicato, rischiate realmente di friggerle: oltre tutto, una cuffia da 16 ohm difficilmente sarà un capolavoro di tecnica quindi non sarebbe qualitativamente all’altezza di impianti dedicati; stavolta sarebbe come partecipare al Ferrari Challenge, ma con lo scùter.
Risposta in frequenza
La risposta in frequenza invece è espressa da un range di due numeri, in Hz: indica le frequenze minima e massima che la cuffia è in grado di riprodurre. Senza approfondire adesso questo discorso, la considerazione più ovvia è che un range è tanto migliore quanto più ampio. Un range “normale” sarebbe qualcosa a partire da 20-30 Hz e fino a 18.000-20.000 Hz (espresso anche come 18-20kHz). Cuffie tecnicamente più valide estendono questo range, soprattutto verso l’alto, arrivando anche a 35-40kHz e oltre. Range molto ampi indicano maggiore ricchezza dei suoni, quindi migliore qualità.
Tenete comunque presente che un orecchio umano non arriva a sentire le frequenze oltre i 18-20kHz, e questo valore oltretutto si riduce con l’età. Sul perché sia necessario quindi disporre di frequenze tanto alte (perché vi assicuro che è necessario), ne parlerò in un’altra occasione. Ma se voglio una qualità almeno decente, starei lontano da cuffie che hanno un range al di sotto dei 20kHz. Le migliori cuffie hanno sicuramente range che superano, anche di molto, i 20kHz.
Che musica si dovrà ascoltare?
Questo aspetto è più delicato. Se parliamo di generi, diciamo che ascolto di classica/jazz e di rock richiedono tipologie di cuffie differenti: suoni più puliti e rispettosi nel primo caso, suoni più “sporchi” e aggressivi nel secondo. Ma questo richiede di approfondire sul web le informazioni di una cuffia specifica leggendo recensioni e opinioni, quindi non è un criterio possibile da valutare in maniera diretta e rapida.
Inoltre “suoni puliti” = cuffie costose, quindi se non avete la certezza che serva una gran cuffia tornate a mettere davanti il budget e se poi avete modo di approfondire sulle caratteristiche della singola cuffia, state su cuffie intermedie; io trovo che le AKG siano in generale molto rispettose dei suoni (ma non tutte), e che le Sennheiser abbiano un suono molto personale a volte aggressivo, molto “groove” sui bassi (ma non tutte). Quindi mi sbilancerei con delle AKG per gli ascolti classica/jazz e delle Sennheiser per il rock (e infatti io faccio così). Mentre considero le Beyer delle cuffie intermedie.
Ma stiamo tagliando con l’accetta, capite: esistono oggetti considerati tra le migliori cuffie sul mercato, ma nonostante questo usate con il genere musicale “sbagliato” risultano sprecate. Sto pensando ad oggetti come le Grado SR125 o le Marshall Major usate per l’ascolto di musica sinfonica.
Se invece si parla non di genere ma di provenienza della musica, allora il discorso è diverso: uso di mp3, nessuna ricerca di file ad alta qualità? Direttamente da Spotify o da dove capita? Non servono cuffie performanti (quindi costose), a meno di non voler cominciare ad educare l’orecchio. Uso di file lossless, ad alta qualità, direttamente da CD o vinili? vale la pena spendere per non svilire gli ascolti. Anche questo tema lo approfondirò in altre occasioni.
Concludendo
Per chiudere provo a riepilogare con uno schemino impietoso: per ascolti da cellulare, in strada, distratti facendo altro, da Spotify, vanno bene auricolari o cuffie on-ear, non spenderei oltre i 50€; per ascolti da impianti Hi-Fi con amplificazione dedicata, da sorgenti di qualità come file lossless ad alta definizione o vinile, assolutamente cuffie aperte o chiuse molto professionali, non parlate di wireless/bluetooth, mano al portafogli e pregate. Tutte le sfumature intermedie vanno di conseguenza, anche nel caso di requisiti specifici (serve particolare isolamento? serve particolare leggerezza? serve particolare visibilità? serve un paio di cuffie wireless?) il mercato offre tantissime possibilità senza per forza svenarsi. Buon viaggio e buoni ascolti.
Angolo degli acquisti
Nell’articolo sono presenti link a prodotti in vendita sulla piattaforma Amazon: senza nessun costo aggiuntivo per voi, se sceglierete di usarli per i vostri acquisti (qualsiasi prodotto, non soltanto i miei consigli) ci regalerete un piccolo incentivo per scrivere nuovi articoli.
AKG K701 – Cuffie aperte reference class (ma molto permalose)Cuffie aperte, analitiche, ad alta risoluzione. Le adoro, sono perfette per generi come classica e jazz, ma per rendere al meglio richiedono necessariamente amplificazione dedicata e di qualità: è leggendaria la loro accoppiata con il Canamp della Heed (link al sito Heed Audio): in quel caso valgono il triplo della spesa; se non avete modo di amplificarle bene, scegliete altro. |
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AKG K271 MKII – Cuffie chiuse pro da studioCuffie chiuse professionali, molto usate negli studi di registrazione; range più esteso della media (ma non quanto le sorelle maggiori K701), ottimo soundstage. Beneficiano molto di una buona amplificazione. |
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Auricolari Apple (qualsiasi modello)Auricolari standard degli iPhone ed iPod Apple. Qualità discreta per essere degli auricolari, ma valutateli per la musica solo se trovate chiusi tutti i negozi on-line: ottimi per le conversazioni e per gli ascolti distratti, ma niente più. Se li state già usando e non vi dispiacciono per la musica, è arrivata l’ora di comprarvi delle cuffie vere. |
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Sennheiser Momentum in-ear – semi-professional e suono ruffiano, le amereteVersione in-ear della linea Momentum della Sennheiser, di buona qualità; la linea Momentum è considerata di fascia “pronsumer“, cioé prodotti consumer ma di elevata qualità. Le Momentum hanno un suono molto “piacione”, bassi piuttosto carichi ma con classe. |
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Sennheiser Momentum in-ear Bluetooth – buon sangue non menteSempre della linea Momentum, stesse caratteristiche sonore delle in-ear normali ma con il plus del bluetooth quindi aumentando la loro comodità negli ambiti tipici per cui sono pensate. Le Momentum si vendono come il pane. |
Sennheiser Momentum on-ear – Ottime compagne di ogni giorno, e di qualitàCuffie chiuse della linea Momentum, in versione “piccola” (on-ear). Ottime cuffie, piacione, comode, eleganti, le consiglio molto per il pendolarismo e per l’ufficio. Rendono bene anche senza amplificazione dedicata. |
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Beyerdynamic DT770 Pro (250 Ohm) – Classe, potenza tedesca e tanta resaOttime cuffie chiuse, da studio, professionali e con pad comodissimi. Isolamento eccezionale. Le DT770 appartengono al trittico DT770/880/990 della tedesca Beyerdynamic, e contrariamente a quanto farebbe credere il codice sono la via di mezzo tra le tre. Attenzione: esiste in 3 impedenze diverse, 32-80-250 Ohm, quindi scegliete con cura in base a come pensate di usarle (vi confermo personalmente che le 250 Ohm suonano bene esclusivamente con una amplificazione vigorosa). |
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Sennheiser HD600/650 – Le imprescindibili reference classLa serie HD600-650 rappresenta un must per la musica audiofila, assolutamente da provare. A lungo sono state le regine della loro categoria e parliamo di pesi massimi. Difficile trovarle sotto i 250-300€, se vi capitasse fateci un pensierino. Ma vi prego non attaccatele ad un cellulare, altrimenti un fattorino della Sennheiser vi busserà alla porta e se le riprenderà. |
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Grado Labs SR125e – Ruvide ed efficaci come pocheCon quei pad in poliuretano che fa tanto walkman anni ’80, e quell’aspetto apparentemente old-style da stereo del cuggino grande di quando eravamo piccoli. Eppure chi le conosce le descrive come un pugno in faccia ad ogni ascolto, gratificanti (e, per molti, stancanti). Soundstage spettacolare, le indossi e ti senti in mano le stecche da batterista. Se cercate la comodità non sono per voi. Però vanno provate almeno una volta nella vita (non necessariamente questo modello eh, le Grado sono tutte della stessa razza). |
Marshall Major III (wired) – Ruvide da vero rockerSuonano come una matriciana fatta a regola d’arte. Suono che rispecchia in pieno il brand, ruvido e grasso alle basse frequenze. Non troppo dinamiche, gradiscono un po’ di amplificazione. Realizzazione curata nei minimi dettagli, effetto pelle e dorature varie. Da perfetto rocker (anche un po’ poser, diciamolo, ma meritano considerazione). |
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