Certo non sono il primo e non sarò l’ultimo ad aver preso un iPad
Quando lo vidi, pensai ad un iPhone gigante (e come me molti altri).
Non sono certo brillato per coerenza…
Nè sarò io a scrivere qualcosa di originale sull’argomento.

Ma mi sono convinto che mi sarà utile nei miei spostamenti da pendolare, e supererà le limitazioni del mio iPhone: film da francobollo, tastiera da nanopuffo, software di video scrittura (ed aggiornamento blog) a “8 bit”.
Ma soprattutto ormai era tempo per un eBook reader come si deve, con libri e fumetti (con la speranza, per altro, di trasferire prima o poi qui tutta la mia collezione Marvel, diventata ingombrante).

Così ho venduto l’eeePC…

Il packaging è in stile Apple: minimalista curato.
Dentro vi trovo l’iPad, l’alimentatore ed il cavo USB. E visto che ho preso il 3G, trovo anche la chiavetta per sfilare la slitta della MicroSIM (ormai ne ho ben 4 con me, a furia di sostituire questi iAggeggi!).
Non trovo le cuffie: non ci sono. Questa cosa dovrebbe insospettirmi. E non trovo i classici adesivi con la mela morsicata: peccato.

Lo accendo, lo collego ad iTunes, ed è pronto.

Ed ecco alcune delle mie impressioni:

— Sembra un iPhone più grande (!).
— Dopo un primo giro le impressioni di avere un iPhone più grande diventano quasi certezze: ho comprato un iPhone più grande.
— Ho provato ad installare alcune delle mie Apps, e scopro che tutte quelle dell’iPhone girano sull’iPad. Peccato però che occupino 1/9 dello schermo! Mi tocca riscaricare (e pagare) molte di quelle che uso già, solo per avere l’HD. La cosa poco divertente è che anche il prezzo è in HD! Se la versione per iPhone costa 0,79€, quella per iPad cosa almeno 1,79€
— Per fortuna la maggior parte delle apps in HD non sono diverse solo per questioni di risoluzione: molto spesso gli sviluppatori hanno sfruttato come si deve la risoluzione dell’iPad (1024×768): ma ecco che già cominciano a venire fuori le differenze con l’iPhone. Per fortuna.
— Le apps del calendario e posta elettronica sono completamente diverse: ho tutto sott’occhio. Meglio del desktop. La navigazione in internet non mi fa per niente desiderare un PC normale. Ed i film in HD sono strepitosi, quasi migliori che sulla mia TV a LED FullHD. Le mie foto sull’iPad sembrano addirittura migliorare (meno male). I programmi di sketch a mano libera sono divertentissimi. E la lettura di un libro vearmente agevole: anzi, finalmente posso sottolineare senza la paura di rovinare un volume! Rimpiango quasi quasi di aver preso solo quello da 16GB, ma questo aggeggio costa più di un notebook!
— Ci sto smanettando da un paio d’ore: la batteria ha perso solo 2 punti percentuale. Promette bene.

— Decido così di iniziare a scrivere questo post direttamente sull’iPad: con mia soddisfazione la tastiera funziona bene, e la mancanza di feedback tattile non è poi così penalizzante (ma è necessario abilitare i “click“.


Il Wi-Fi funziona egregiamente.
Ma arriva il momento di provare il 3G: ho con me una MicroSIM della Tre (H3G): al momento ha le offerte più economiche. Con la “Super Internet” a 5,00€ al mese ho a disposizione 100MB al giorno (anche se prima mi davano 3GB al mese…).

Questo significa che è difficile sfruttare la SIM del mio telefono: o meglio, dovrei convertire tutte le mie SIM in MicroSIM e dotarmi di un adattatore: troppo fasidioso: meglio averne un’altra in più.
C’è un problema: l’iPad non è un telefono. Non posso fare chiamate e non posso ricevere o mandare SMS. Questo non me lo aspettavo.
Funziona solo con connettività dati e non suppota il tethering. Ma perchè mai, poi, non si sa.
MobileRSS PRO

Ed ora come faccio ad applicare il profilo dell’operatore al mio iPad? Dovrebbero arrivarmi le impostazioni con alcuni SMS!
Guardo bene, e mi accordo che la confezione della MicroSIM è molto simile alle confezioni Apple: ed infatti questa confezione è appositamente studiata per l’iPad. Vi trovo alcune istruzioni: mi invitano ad andare in un sito, accessibile però solo dopo aver configurato la connettività 3G (ma bravi!). Quindi mi tocca il call-center telefonico: per fortuna il numero è verde. E gli operatori competenti.

Risolvo (in effetti non c’era da fare nulla di particolare, se non registrare la USIM presso la Tre e ricevere una password per mail) e comincio a navigare in 3G come se niente fosse.
Tutto liscio come l’olio.

Mi installo BlogPress per poter aggiornare i miei blog, StumbleUpon, per curiosare in giro; MobileRSS PRO per leggere tutti i miei feed tramite Google Reader.
In più un paio di software per gli eBook e i PDF: certamente GoodReader che si collega al mio account di Google Docs e si integra anche con iBooks (iBooks sincronizza i bookmarks tra i miei vati device!).

Così mi sincronizzo qualche serie TV, mi noleggio da iTunes un film in HD (giusto per provare, ed ora ho 30 giorni per vederlo poi credo si autodistruggerà!). E la cosa più sorprendente è che continuerò a leggere il mio attuale libro di Deaver in PDF su iPad (non è un vero eBook, l’ho scaricato con eMule, ma mi sento poco in colpa: il libro l’ho comprato!).


Basta.
Giochi? I prezzi sono altissimi. Per cui al momento passo.

L’iPad in sé è un oggetto robusto, ma ha l’aria di poter scivolare dalle mani in ogni momento. E non è poi così leggero. Un volo di un metro lo frntumerebbe…
L’acquisto del case della Apple è stato obbligatorio. Ma devo dire che rispetto agli altri prodotti simili è davvero la migliore scelta: sottile, robusto, antiscivolo, si apre a libro ed ha la possibilità di mantenere lo schermo inclinato quanto basta da poter utilizzare la tastiera comodamente sia su un tavolo che sulle ginocchia.
Purtroppo non te lo regalano. Anzi.

Dulcis in fundo, una borsa che possa contenere l’iPad e altre piccole cosine e che sia leggera a tal punto da non vanificare la scelta di spendere denaro per un oggetto compatto e pratico.

La Tucano ne produce una con un sistema curioso: c’è la tasca per l’iPad, e la tasca per l’iPod: le cuffie poi si infilano all’interno della tracolla, per spuntare da un occhiello sulla spalla. Sembra una idea comoda, per non dover sbrogliare sempre i fili delle cuffie. Staremo a vede.