Finalmente é arrivato.
Circa 10 sterline dal Regno Unito (12 euro). Più 4,00 euro di spedizione aerea. Ovviamente acquistato via eBay. Nuovo.
Certo non é un modello professionale, ma con le opportune accortezze potrebbe diventare quasi indispensabile per certa fotografia stil-life.
Il mio nuovo Light-box (oppure Soft-cube o Light Tent).
Arriva piegato in un disco di piccole dimensioni, circa 20cm. Come quelle moderne tende che si aprono con un tocco e si richiudono su se stesse diventando piccolissime.
Una volta aperto, mi ritrovo un cubo di circa 50cm di lato, in grado di contenere oggetti di media dimensione, come ad esempio delle bottiglie di vino.
Ma a cosa serve e come funziona?
Si tratta di un cubo dalle pareti bianche, costruito di un materiale in grado di diffondere uniformemente la luce.
Infatti é sufficiente illuminarne l’esterno, con fari o con flash, e l’ambiente interno sarà irradiato da una luce morbida ed omogenea.
Il mio ha in dotazione alcuni fondali: oltre al bianco ed al nero, ci sono il rosso ed blu.
Purtroppo il punto debole sono proprio i fondali: il materiale è plastico, e sono arrivati piegati (sarebbe stato meglio arrotolati). Per cui non sono perfettamente lisci, ma le piegature (impossibili da rimuovere) creano un gioco di luci ed ombre molto fastidioso: questo significa che dovrò procurarmi dei fondali di stoffa. Ma non sarà un problema.
Di seguito alcuni scatti, solo per inaugurarlo…
Master Chief è alto poco più di 10cm. Dunkan Bulk della LEGO Factory circa 15cm. Dylan Dog appena 8cm (per il quale il fondale non è stato nemmeno saturato, infatti è leggermente grigio).
Qualche considerazione tecnica: un passaggio su Lightroom mi ha consentito di bruciare il fondale (perfetto per altro per bilanciare il bianco) amplificando semplicemente le alte luci. In questo modo non si vedono le pieghe e sembra tutto uniforme. Per altro c’è l’effetto “fondale infinito“. Importante però è non bruciarlo a tal punto da sovraesporre anche i soggetti. Ed è interessante rendere visibile un minimo di ombra sul pavimento.
Risultati interessanti anche con oggetti complessi e più grandi, che risultano ben illuminati. Waspix di LEGO Factory è alto quasi 25cm.
Il tutto con due normalissime lampade da tavolo a luce incandescente calda da circa 40W. Una lateralem l’altra superiore. Non ho usato il flash.
Il light-box è utilissimo per lo still-life in generale, ma diventa indispensabile nel caso in cui vi serve un fondale infinito omogeneo, magari per poter scontornare il soggetto con Photoshop.
Purtroppo i risultati con gli altri colori di sfondo (nero, blu e rosso) non hanno dato gli stessi risultati, a causa delle pieghe: inoltre saturare un rosso o un blu è una operazione che altera comunque i colori del soggetto principale. Per cui è determinante, in questi casi, illuminare molto il fondale e un po’ meno il soggetto. E lavorare poi in post-produzione.
qui accanto la macchinina preferita da mio figlio, Saetta, piccola solo 6 cm.
Ad onor del vero c’è da dire che il lightbox può essere tranquillamente costruito in casa.
Qui e qui ma soprattutto qui trovate alcune istruzioni. Per chi non ha problemi di spazio (quelli autocostruiti non si piegano) forse è la soluzione più economica.
A breve proverò a giocare con qualche faro colorato. e qualche nuovo fondale “stirabile”.
Ciao,
perdonami ma questo “effetto per bruciare il fondale” dove lo trovi?
E’ necessario illuminare il fondale fino a bruciarlo: normalmente si usano un paio di flash puntati direttamentensul fondo, che non illuminino il soggetto.
Ma io ho trovato una soluzione più artigianale ed economica: ho comprato alcune lampade a faretto, di quelle con la clip. Su eBay a 4 euro ognuna (senza lampadina).
Le piazzo intorno alla camera di luce: alcune di queste illuminano esclusivamente il fondale.
Assicurati che tutte le lampadine siano uguali, per non avere problemi di temperatura colore.
Con questa tecnica ho fotografato questo:
https://www.ccworld.it/2014/05/zaku-ii-ms-06s-v3-0-gunpla-bandai/
Saluti
Alex
Si ok ma io mi riferivo a questa tua affermazione “Per altro c’è l’effetto “fondale infinito“.”
“fondale infinito“ o “orizzonte infinito”.
Sono alcuni dei danti modi che i fotografi usano per indicare il fatto che il fondale non c’è, è uniforme senza un “orizzonte” o senza gli spigoli di una stanza o (come in questo caso) di una camera di luce.
Negli studio è equivalente al telo curvo che viene steso dietro al soggetto.