Il mitico blaster di Han Solo nalla saga di Star Wars. Stampato e dipinto.
42 pezzi. 300gr di PETG+. 80 ore di stampa. 8 ore tra pittura e montaggio.

Una rara immagine dell’arma originale del set
Di repliche della DL-44 ce ne sono molte in giro, ma quelle più fedeli sono introvabili, o hanno prezzi esorbitanti. O sono autocostruite dagli appassionati che le custodiscono gelosamente.
Io ho trovato il modello 3D su Thingverse dall’utente PortedtoReality. Molto ben fatto e soprattutto adatto a stampanti medio piccole come la mia. Corredato di una guida molto professionale per la stampa e l’assemblaggio: lavoro egregio.
Making of
Per realizzare il modello della DL-44 è necessario disporre di attrezzatura e materiali vari. Niente di particolarmente complesso o costoso, tutto facilmente reperibile e soprattutto riutilizzabile.
Ho predisposto questa lista su amazon: tutto ciò che intravedete nelle foto del making-of , dall’aerografo ai colori, dalle lime alle colle, è riportato qui.
La stampa (80 ore)
![]() Anet A6 3D Printer La stampante usata per realizzare il blaster. Si è comporata egregiamente. Cercate su questo blog le guide per la sua messa a punto. |
![]() PETG di amazon Anche amazon ha a catalogo un filamento per la stampa 3D. Questo è il PETG, il mio materiale di riferimento: facile da stampare e resistente. |
![]() PETG+ di SUNLU Il marchio di filamento (cinese) che uso più spesso, e che per il momento non mi ha mai dato problemi. La versione arancio è stata quella usata per il modello del DL-44 di questo post. |
Incollaggio e stucco (2 ore)
riepiamo i vuoti con lo stucco riempiamo i vuoti con lo stucco e lisciamo controlliamo che ci siano tutti i pezzi (Errore n.1) la canna è incollata (Errore n.2) il supporto al cannocchiale La griglia del dissipatore perno… facciamo sparire le giunture con lo stucco altro perno (rinforzato con lo stucco) altri perni: la colla è strepitosa allarghiamo un po’ i fori per evitare di forzare gli incastri
Purtroppo ho commesso due errori: (1) ho incollato la canna della pistola con l’angolo errato, per cui non risulta simmetrica; (2) il supporto per il cannocchiale doveva essere al contrario, con il gancio verso l’esterno: in questo modo è meno fedele all’originale, ma sicuramente più stabile. Se dovessi realizzare una nuova copia del blaster apporterei alcune modifiche al modello 3D.
![]() Serie di lime ad ago Indispensabili per i piccoli ritocchi, per asportare un po’ di plastica senza rovinare il pezzo. Il fatto che siano sottili e di varie sezioni, li rende indispensabili per lavorare tra gli spigoli. |
![]() Trapano a mano Creare dei fori, o allargare fori troppo piccoli. Un attrezzo indispensabile, ottimo per la plastica che necessita di precisione e delicatezza. |
![]() Cutter di precisione Eliminare le sbavature, ritoccare i contorni, correggere le imperfezioni della stampa. Un cutter con molte lame di scorta è sempre necessario. |
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Pittura (2 ore)
Per una buona (e duratura) resa è necessario prima passare una mano di primer (nel mio caso purtroppo bianco) e solo dopo una o due mani di acrilico colorato, adeguatamente diluito con prodotti specifici a renderli fluidi e aggrappanti alla plastica.
L’utilizzo di una aerografo è ovviamente consigliato, anche se esistono in commercio bombolette spray di buoni prodotti (come il Dupli Color 685255 Fondo ancorante per plastiche).
![]() Set compresso e Aerografo IWATA Neo Ho una predilezione per gli aerografi Iwata: sono ottimamente costruiti, precisi e si trovano facilmente i ricambi. Qui il modello Neo insieme ad un compressore. |
![]() Aerografo Iwata Neo CN Per chi ha bisogno della sola penna, qui l’aerografo IWATA. |
![]() Fengda FD-18-2 – Aerografo Compressore Per chi vuole un compressore economico ma robuto, ideale per aerografia, qui una versione da 4bar. Perfetto se abbinato ad una buona penna. |
![]() Vallejo Polyurethane – Primer Grey Il primer aderisce perfettamente alla plastica, facendo in modo che lo strato successivo di vernice non si stacchi. |
![]() Soluzione Diluente per Colori Acrilici I colori acrilici, per poter essere spruzzati con l’aerografo, vanno diluiti. meglio usare un diluente della stessa marca dei colori. |
![]() Model Air Set – Basic Colors 16 colori per aerografo, già pronti per essere spruzzati. Uno starter set. |
Prima di spruzzare sui pezzi finali, meglio usare qualche pezzo di scarto e fare tutte le necessarie prove.
Altri accessori comodi per chi deve dipingere e spruzzare:
- Supporto per Aerografo: ideale per posizionare piccole parti da dipingere o da far asciugare. Io ne ho realizzato uno con una base stampata in 3D, alcune bacchette di balsa e dei connettori a coccodrillo per cavi elettrici.
- Stuoia di taglio autorigenerante A3: un piano di lavoro antiscivolo, non riflettente, dove poter tagliare e lavorare i pezzi in tutta sicurezza.
- Nastro da mascheratura: per vernice spray da 2/6/10/12/18/24 mm. Perfetto per nascondere alcune parti da non verniciare, senza la paura che il nastro possa portare con sè la vernice già applicata.
- Stazione di pulizia per aerografo: la bottiglia per spruzzare a vuoto, in tutta sicurezza; le spazzole e gli aghi da pulizia. Da abbinare ad un buon diluente e sverciante.
- Contenitori in vetro per vernice: ideali per miscelare il colore con il diluente o il fissante. Da 22cl. In alternativa sono molto pratici anche quelli in plastica con beccuccio da 50ml.
- Kit respiratore: la sicurezza non è mai troppa. Guanti in lattice, occhiali protettivi e soprattutto una buona maschera per evitare di respirare i vapori dei prodotti che si vanno a spruzzare.
- Pennelli: un set assortito da n.5/0 a n.3
Dipingiamo (ancora) e montiamo (4 ore)
Effetto legno Incolliamo il manico Incastiamo il cane Assembiamo il cannocchiale ultimi ritocchi ultimi ritocchi il pennello permette di ritoccare le sbavature Una passata di spray fissante trasparente e tutto ad asciugare
Come tocco finale un tocco di bianco lungo gli cpigoli per conferire all’arma un che di vissuto e consumato.
Il dramma!!
Sangue, lacrime e sudore Sangue, lacrime e sudore
Nel tentativo di incastrare alcuni pezzi, ho forzato un po’ la mano (davvero poco). Lo scarso riempimenti (infill) del manico non ha retto la pressione ed ha ceduto. Si trattava del pezzo più lungo da stampare (circa 18 ore): ma anche volendo sarebbe stato impossibile ristamparlo: ormai i pezzi erano stati fissati. Così sono andato di colla e ritocco a pennello.
lezione da imparare: per lavori complessi come la realizzazione di un DL-44, mai risparmiare plastica!!
