Dopo alcuni giorni di soddisfacente utilizzo, ho deciso di apportare qualche modifica alla mia Anet A6 con l’obiettivo di migliorare la qualità delle stampe.
(E’ possibile leggere una introduzione alla stampante qui.)
Le Anet sono stampanti perfette (ed economiche) per approcciare questo mondo, e si prestano ad innumerevoli sperimentazioni. Fortunatamente la community offre numerosi spunti: considerando che la Anet A6 è un clone della Prusa i3 basata sul progetto Open Source RepRap, è facile immaginare quanti siano le possibilità di upgdade.
Qui di seguito una serie di consigli, basati sulla mia personale esperienza: conto quindi di aggiornare questo post con il tempo. La maggior parte degli upgrade proposti sono validi anche per la sorella minore Anet A8.
- Gli upgrade da acquistare
- Alcuni upgrade da stampare
- Come conservare i filamenti e proteggerli dall’umidità
- Pezzi per upgrade speciali
- Strumenti ed accessori utili
Tutti i componenti acquistabili suggeriti sono di facile reperibilità su amazon.it.
1. Gli upgrade da acquistare
L’elenco non sarà certamente eaustivo, ma ho selezionato solo upgrade accessibili sia per prezzo che per complessità di implementazione.
Alcuni componenti prevedono di stampare dei componenti a supporto: sarà specificato chiaramente nelle descrizioni.
<tdcolspan=”2″>Igus, set ricambio LM8UU, cuscinetti a strisciamentoI cuscinetti dati in dotazione dalla Anet sono di scarsa qualità: scorrono in modo poco fluido e soprattutto producono un fastidiosissimo rumore. Ma avere dei cuscinetti di qualità superiore permette soprattutto stampe più precise.Quelli che consiglio sono autolubrifincanti. Conviene installarli al posto di quelli originali prima di assemblare la stampante: in caso contrario per sfilare i carrelli si dovrà praticamente smontare tutti i montanti e parte del telaio. Qui un video con le istruzioni di montaggio.I cuscinetti sono disponibili qui su amazon.
TopDirect 2 Pack 25A MOSFET, Circuito di Espansione dell’alimentazione
Tutta la corrente generata passa dalla scheda madre di controllo, con il rischio di danneggiarla. Aggiungete anche il fatto che i cavi in dotazione sono troppo sottili per sostenere la corrente e le alte temperature previste in processi di stampa lunghi (basti pensare che l’ABS richiede oltre 250°). L’installazione di almeno un mosfet è quindi assolutamente obbligatoria. Il primo Mosfet andrà interposto tra scheda elettronica e piatto caldo. Meglio poi aggiungere anche quello tra scheda ed estrusore. Qui le istruzioni per installarli. Qui sotto è linkato il supporto da stampare per collegare i 2 mosfet al telaio. I Mosfet sono disponibili qui su amazon. |
Anet A6 Dual Mosfet Holder
Reperibile qui su Thingverse. |
Alimentatore 12V 30A 230W con ventola (classe A)
Questo suggerito ha una ventola preinstallata e porta l’amperaggio da 20A a 30A. L’alimentatore è disponibile qui su amazon. |
Vetro borosilicato temprato 213 x 200 x 3 mm
La soluzione ideale è quella di acquistare un vetro termico borosilicato temperato (PIREX) dallo spessore minimo di 3mm (meglio se di 4mm) da appoggiare sul piano riscaldato di alluminio. Basta fissarlo poi con delle clip tipo queste. E’ sufficiente poi applicare un velo di lacca per capelli: l’deale è la Splend’OR forte, reperibile qui. La lacca si comporta, soprattutto con il piano caldo, come un perfetto collante. E’ idrosolubile, quindi si lava via facilmente. Ma potrebbe rendere difficile staccare i pezzi dal vetro. Il vetro che consiglio ha dimensioni inferiori (213×200) rispetto al letto di stampa (220×220). Questo permette di tenere accessibili le 4 viti superiori delle molle per il livellamento. Ma se volete sfruttare tutta la superficie di stampa, è disponibile anche un vetro di dimensioni massime qui (220×220, per altro più economico). Al limite (come ho fatto io) usate un tagliavetro come questo per smussargli gli angoli. Il vetro borosilicato è disponibile qui su amazon.it. O dal vostro vetraio di fiducia. |
Spinotto adattatore maschio,modulo interruttore a 3 Pin IEC320 C14,10A 250V
Quello consigliato ha lo slot per inserire un fusibile da 2cm 250V come questi. Andrà poi inserito in un carter da stampare (sotto il link). Se però non volete intervenire sui cablaggi dell’alimentatore, potrebbe essere sufficiente utilizzare un adattatore multipresa con interruttore come questo. Lo spinotto è disponibile qui su amazon. |
Anet A6 Power Cover with Switch and Receptacle
Disponibile qui su Thingverse. |
Cinghie GT2 da 6mm passo 2 in fibra di vetro
Purtroppo questo tipo di cinghia è difficile da reperire: in alternativa ho personalmente testato con soddisfazione queste in gomma. Attenzione invece a sostituire le pulegge: la Anet vuole quelle a 16 denti (le pulegge del link consigliato sono da 20 denti che non vanno bene). Con le sostituzione delle cinghie è opportuno dotarsi di tensionatori: una cinghia lenta non permette di stampare pezzi dimensionalmente corretti. La soluzione della Anet non permette di tendere correttamente le cinghie, ma trovate più in basso qualche suggerimento per risolvere. La cinghia in fibra di vetro è reperibile su amazon qui. |
Stuoia anti vibrazione – Stuoia di lavatrice – 60x60x0,6 cm – Granulato di gomma
Questo tappeto, che nasce per gli elettrodomestici come lavastoviglie e lavatrici, è in grado di diminuire le vibrazioni (a favore della qualità di stampa) e ridurre il rumore. In genere si applica sotto una lastra di compensato o multistrato. Perfetto anche un tagliere Ikea. E sopra la lastra si fissa con delle staffe il telaio della stampante (più avanti qualche suggerimento). Il tappeto è reperibile qui su amazon. |
Sensore di prossimità capacitivo NPN
Purtroppo la Anet dispone di un telaio poco rigido, di molle che tendono a comprimersi e di bulloni che tendono a svitarsi. Un piatto non perfettamente livellato produce problemi di stampa piuttosto seri, soprattutto in relazione al primo layer (il più critico). Una delle soluzioni è dotarsi di un sensore di prossimità da installare al posto dello switch di fine corsa dell’asse Z (cioè quello che ferma gli stepper quando l’estrusore arriva vicino al piatto). Purtroppo l’installazione del sensore è un po’ più articolata e prevede un aggiornamento del firmware della stampante. Una buona e completa guida è quella su 3dprint.wiki: qui mi limito a riportare qualche informazione di sintesi.
Se invece il piatto è di solo alluminio o altri metalli è possibile scegliere sensori anche di tipo induttivo, come il LJ18A3-8-Z/BX. Molti collegano il sensore direttamente alla scheda madre della Anet che fornisce 5V (insufficienti stando alle specifiche). In realtà bisognerebbe collegarlo all’alimentatore da 12V e costruire un piccolo semplice circuito con l’utilizzo di un diodo 1N4148. Qui la guida e qui qualche schema con le varie soluzioni di collegamento. Ancora più efficiente l’utilizzo di un 12V opto isolation module. Su questo blog trovate una guida passo-passo molto dettagliata, completa di schemi ed esempio, utile per configurare il sensore di prossimità: dai collegamenti elettrici al firmware, fino alla calibrazione. L’automatic bed leveling senza pensieri! I 2 sensori capacitivi sono disponibili su amazon qui e qui. |
Supporto per sensore LJC18A3-H-Z/BX per Anet A6
Sarà poi necessario spostare lo switch di fine corsa per l’asse x, altrimenti il sensore andrebbe a battere sul telaio. Riporto qui per completezza la posizione del sensore rispetto all’estrusore: si tratta dei parametri da inserire nel file di configurazione di Marlin 3D: Il supporto è disponibile qui su Thingverse. |
TF to SD Card cavo di prolunga adattatore Extender converter per SD/RS-MMC/SDHC/MMC
Esistono prolunghe di varie lunghezze, così da poter piazzare il lettore sul telaio nella posizione desiderata. A questo proposito più in basso trovate un supporto da stampare. La prolunga da 25cm è disponibile qui su amazon.it. |
Anycubic Ultrabase 12V/24V MK3 Heatbed + Glass 220x220mm
I modelli in stampa rimangono ben saldi e vengono via senza problemi una volta finiti. Si tratta di una valida alternativa al semplice vetro con lacca proposto in alto. O anche un pezzo di ricambio da avere disponibile per eventuali emergenze. Piatto e vetro sono disponibili qui su amazon.it. |
2. Alcuni upgrade da stampare
Le proposte che elenco qui di seguito sono solo una piccola parte dei componenti che è possibile auto-stampare per la Anet A6. Se fate una ricerca in giro per la rete troverete stampanti completamente rivoluzionate, oltre le indicazini di RepRap. La mia scelta si è però orientata verso piccole cose che a fronte di poca difficoltà migliorano sensibilmente la qualità e l’usabilità generale della stampante.
Extruder button Anet A6/A8
Disponibile qui su Thingverse. |
Anet A6/A8 Threaded Frame Mount/Clamp, Upgrade
Quella che vi propongo è la più semplice: si tratta di stampare 4 staffe da fissare ai montanti di acciaio. Consiglio di stamparli in PETG o ABS. Disponibile qui su Thingverse. |
Bulloni per il livellamento del bed per Anet A8/A6
Personalmente vi ho annegato dei bulloni M3 autobloccanti (quelli con il nyplon all’interno): in questo modo gli spostamenti del piatto si sono ridotti drasticamente e mi è più agevole fare spostamenti micrometrici. Disponibili qui su Thingerse. |
Anet A6/A8 upgrade: Y-Belt tensioner
Disponibili qui su Thingerse |
Anet A6 X-belt tensioner
Quello suggerito è un tensionatore che si monta sopra il blocco estrusore e tende le cinghie dell’asse X. E’ necessario dotarsi di viti e bulloni M3 di circa 20mm. Consiglio di stamparlo in PETG o ABS. Eistono altre alternative, più efficaci ma più invasive. Disponibile qui su Thingverse. |
Adjustable fan duct A6
Ma se è stato montato il supporto per il sensore di prossimità, è necessario dotarsi di un condotto che sia compatibile con i volumi rimasti disponibili. Quello suggerito è stato disegnato dallo stesso maker che ha realizzato il supporto del sensore. Disponibile qui su Thingverse. Qui un’altra versione ugualmente compatibile. |
Simple Anti Z Wobble for Anet
Disponibile qui su Thingverse. |
GT2 Timing Belt Holder/Clip
Disponibile qui su Thingverse. |
Anet a6 Z calibrators
Disponibile qui su Thingverse. |
Anet A6 Z end stop Adjust
Ad esempio, se aggiungete al piatto di stampa un vetro da 3 o 4mm, lo spessore generale del letto di stampa aumenterebbe oltre il limite standard della Anet: l’ugello dell’estrusore potrebbe andare a finire pericolosamente sopra il vetro con il rischio di rompere tutto. In questo caso lo switch dell’end stop andrà alzato di qualche millimetro. Disponibile qui su Thingverse. |
1.75mm Filament Clip
Disponibile qui su Thingverse. |
MicroSD Card Extension Case
Disponibile qui su Thingverse. |
Anet A6 X-Axis Cable Chain
Sicuramente il risultato consente di avere tutto in ordine ed allo stesso tempo proteggere i cavi. Disponibile qui su Thingverse. Qui la versione per l’asse Y. |
Ultra-simple spool adapter for Anet A8, A6 and others
Disponibile qui su Thingverse. |
Top Spool Holder
Disponibile qui su Thingverse. |
Anet A6 X axis Dust Cover
Disponibile qui su Thingverse. Disponibili anche nella versione per coprire i motori verticali. |
3. Come conservare i filamenti e proteggerli dall’umidità
I filamenti (soprattutto il PLA) soffrono moltissimo l’umidità: molte pessime stampe derivano da una cattiva conservazione del materiale. Purtroppo i filamenti vengono venduti in matasse da 1kg (qualche volta 1/2kg), per cui è difficile pensare di esaurirli prima che possano rovinarsi. Di conseguenza è necessario pensare ad un meccanismo di conservazione adeguato.
La soluzione più semplice è chiudere le singole bobine in una ziplock insieme ad una bustina di gel di silice. Ma io preferisco la praticità di una scatola SAMLA di Ikea da 22 litri e qualche accessorio.
Qui in basso l’occorrente per conservare al meglio i vostri filamenti e costruire una scatola a prova di umidità, con tanto di igrometro incorporato:
![]() Qui su Ikea. |
![]() Qui su amazon. |
![]() Qui su amazon. |
![]() |
![]() Qui su Thingverse. |
![]() Qui su amazon. |
4. Pezzi per upgdare speciali
Se siete diventati esperti del progetto RepRap e volete spingere ancora di più la vostra Anet, allora potete sostituire alcuni dei pezzi più importanti. Qui qualche primo consiglio per iniziare:
- Sistema bowden: in sintesi si separa l’estrusore dall’hotend e li si collega tramite un tubetto di PTFE. Questo permette di montare sul carrello solo l’hotend, eliminando quindi le notevoli masse che gravano sugli assi in movimento. Il tutto si traduce in maggior precisione e velocità di stampa. Qualche suggerimento per l’acquisto qui e qui.
- Cyclops 2 In 1 Out Hotend: per usare due filamenti di colore differente ma un singolo estrusore. Qualche suggerimento qui.
- Controller per doppio estrusore: è possibile cambiare la scehda madre per poter montare due estrusori ed usare contemporaneamente 2 filamenti. Qui su amazon.
Un altro progetto chre mi affascina particolarmente è quello che prevede di usare il tavolino di Ikea LACK per costruire un mobile chiuso per la stampante.
Oltre a ridurre il rumore, permette una temperatura omogenea dell’area di stampa. Evita l’eccessivo deposito di polvere e diminuisce il rumore.
Ne esiste una versione suggerita direttamente da Prusa per la sua i3 disponibile qui.
Ma se fate una ricerca su Thingverse troverete decine e decine di soluzioni differenti tutte per sfruttare questo versatile tavolino di Ikea.
5. Strumenti ed accessori
I vari componenti elencati sopra sono quelli che ritengo essenziali. Ma un maker che si rispetti ha bisogno di avere sempre a portata di mano strumenti adeguati ed accessori. Collegare un terminale ad un cavo, tagliare la plastica, controllare la bontà di un collegamento sono solo alcune delle cose che sarete chiamati a fare quasi quotidianamente.
Questa lista non pretende ovviamente di essere esaustiva: semplicemente raccomanda l’essenziale da avere nella cassetta degli attrezzi.
![]() Consiglio di tenere a portata di mano qualche pezo di ricambio per la gola e l’estrusore in ottone. Qui 5 sostituzioni per estrusore da 0,4mm. |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() 460x 2.54mm JST-XHR JST connettori da crimpare Male and Female. I connettori degli stepper, degli end-stop e degli altri componenti sulla scheda madre sono di tipo JST: |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |